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Padova, gli alunni indisciplinati mandati a lavorare alla casa di riposo

Cambiano le punizioni in una scuola superiore della provincia: non più sospensioni e penalizzazioni dei voti, ma pulizie in aula o in giardino oppure attività sociali con gli anziani

Padova, gli alunni indisciplinati mandati a lavorare alla casa di riposo - foto 1
ansa

Attività sociali per gli alunni indisciplinati.

E' questa la "pena" con cui possono essere puniti gli alunni indisciplinati in una scuola del Padovano, l'Istituto superiore Newton-Pertini di Camposampiero. I metodi tradizionali, secondo gli insegnanti, non funzionano più. E allora, sono arrivati quelli alternativi.

Le sanzioni a cui si è sempre fatto ricorso, le note sul libretto e sul registro, o anche le sospensioni o le penalizzazioni nei risultati scolastici, a giudizio dei docenti non sono più efficaci, scrive il "Gazzettino". E allora all'opzione pulizie a scuola, già prevista da tempo, è stato aggiunto un vero e proprio "servizio sociale". Si tratta di accudire gli anziani della vicina casa di riposo "Anna Moretti Bonora".

Un provvedimento che ricorda quello preso per Silvio Berlusconi, che fu condannato a lavorare in un centro anziani di Cesano Boscone. La scelta ha suscitato forti perplessità tra i genitori dei ragazzi così "sanzionati". Mamme e papà si sentono "giudicati" dalla scuola. Ma il personale docente non molla e ritiene che il metodo adottato sia "utile per l'intera comunità". Secondo la preside Mariella Pesce "lavorando a un servizio sociale i ragazzi hanno l'opportunità di riflettere sui loro sbagli".

Alla "condanna" ad attività socialmente utili si arriva dopo 4 o 5 richiami verbali. L'alternativa per chi acculmula troppe note è tra pulire aule e banchi, sistemare il giardino esterno, accudire gli ospiti della casa di riposo oppure, e anche, occasionalmente, colalborare con il Gruppone missionario locale. "Siamo convinti che coinvolgere i ragazzi in attività a servizio degli altri serva molto di più che lasciarli a casa a oziare", spiega la professoressa Luisa Gallo, che si occupa proprio del progetto di riabilitazione sociale nella scuola. La riabilitazione educativa, assicura, è una grande opportunità. "Anche - assicura - per cogliere l'importanza del concetto della cittadinanza attiva e del saper vivere rispettosamente insieme".