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Guerra in Ucraina, oltre 10mila alla marcia per la pace straordinaria Perugia-Assisi

La marcia per la pace straordinaria Perugia-Assisi dedicata all'Ucraina è cominciata con un minuto di silenzio per tutte le vittime delle guerre. Oltre 10mila i partecipanti, in una giornata dal meteo incerto, con bandiere della pace ma non di partiti politici. "Fermatevi! La guerra è una follia" è il titolo di questa edizione, alla quale hanno aderito centinaia fra associazioni, istituzioni, sindacati, realtà pubbliche e private e oltre 300 città. "Non dobbiamo rompere i ponti con nessuno - ha detto Flavio Lotti, il coordinatore del comitato organizzatore, nel suo intervento - ma dobbiamo lavorare anche durante la guerra per costruire la pace. Non ci sono nemici, non abbiamo nemici, l'unico nemico è la guerra e tutti quelli che la alimentano, anche con la vendita delle armi. Oggi siamo qui a dire che c'è un altro modo di aiutare il popolo ucraino ed è quello di togliere la parola alle armi e darla alla politica. Noi siamo qui per riprendere e rilanciare il grido di dolore di tutte le vittime delle guerre, in tutte le parti del mondo".

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La marcia per la pace straordinaria Perugia-Assisi dedicata all'Ucraina è cominciata con un minuto di silenzio per tutte le vittime delle guerre. Oltre 10mila i partecipanti, in una giornata dal meteo incerto, con bandiere della pace ma non di partiti politici. "Fermatevi! La guerra è una follia" è il titolo di questa edizione, alla quale hanno aderito centinaia fra associazioni, istituzioni, sindacati, realtà pubbliche e private e oltre 300 città. "Non dobbiamo rompere i ponti con nessuno - ha detto Flavio Lotti, il coordinatore del comitato organizzatore, nel suo intervento - ma dobbiamo lavorare anche durante la guerra per costruire la pace. Non ci sono nemici, non abbiamo nemici, l'unico nemico è la guerra e tutti quelli che la alimentano, anche con la vendita delle armi. Oggi siamo qui a dire che c'è un altro modo di aiutare il popolo ucraino ed è quello di togliere la parola alle armi e darla alla politica. Noi siamo qui per riprendere e rilanciare il grido di dolore di tutte le vittime delle guerre, in tutte le parti del mondo".

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