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Dopo 30 anni rottamati treni destinati alla Sardegna mai usati

Assessore Trasporti dellʼisola: "Uno dei tanti sprechi di cui siamo stati vittime"

Venticinque locomotive pagate dalle Ferrovie dello Stato circa 125 miliardi di vecchie lire, realizzate per il sogno anni Ottanta dell'elettrificazione della rete ferroviaria della Sardegna.

Un sogno, però, mai concretizzato. Quei convogli sono fermi da 30 anni e saranno ora distrutti nei capannoni di una ditta specializzata del savonese. Dell'iniziativa, nata nel 1983 ai tempi del governo Craxi, non se ne fece più nulla: il piano di elettrificazione è stato poi bocciato per decreto dagli esecutivi successivi.

Le locomotive non sono mai state usate neanche in "continente", come si apprende da La Stampa, ma, dopo essere "tornate" indietro dalla Sardegna, sono rimaste parcheggiate a Foligno e Livorno per tutti questi anni. La causa sarebbe stata l'incompatibilità tecnica con la rete ferroviaria. 

Costruite dalla Fiat Ferroviaria di Savigliano e dall'Ansaldo, fra il 1986 ed il 1990, allora le locomotive  erano modelli all'avanguardia. Inoltre, il design era stato affidato all'importante designer italiano Giorgetto Giugiaro. Ora, ovviamente, non più ed è quindi impossibile rivenderle. Le Ferrovie dello Stato ci hanno provato in tutti i modi in Francia, Turchia, Bulgaria, Ungheria e Serbia, senza alcun successo.

Ora, dunque, compieranno il loro unico e ultimo viaggio verso la demolizione. Alcune sono già state distrutte e ora tocca alle altre.

"Uno dei tanti sprechi di cui siamo stati vittime - ha dichiarato in merito l'assessore regionale dei Trasporti della Sardegna, Massimo Deiana -Ricordo benissimo, per motivi familiari: la elettrificazione era prevista sino ad Oristano. E ci furono anche dei primi lavori per la tratta sino a Decimomannu: opere che poi furono smantellate quando arrivò da Roma la decisione di non andare più avanti".