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Prato, 31enne muore due giorni dopo essere stato dimesso dall'ospedale: 5 indagati | Il 30 giugno segnalato un altro caso di malasanità al Santo Stefano

L'uomo si era presentato giovedì nella struttura dove gli era stata diagnosticata una congestione. L'ipotesi di reato è omicidio colposo. Un pensionato ora denuncia: "Mandato a casa due volte, poi ho scoperto di avere un tumore"

Quattro medici e un infermiere del pronto soccorso dell'ospedale Santo Stefano di Prato sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla procura nel fascicolo aperto per omicidio colposo in seguito alla morte del 31enne Jonathan Gaddo Giusti.

L'uomo è deceduto sabato 6 agosto, circa due giorni dopo essere stato dimesso dal nosocomio. Si era presentato in ospedale giovedì per un dolore al torace, ma era stato rimandato a casa, dove poi è morto. Dopo il decesso di Giusti, un altro caso di malasanità è stato segnalato da parte di un pensionato: "Mandato a casa due volte, poi ho scoperto di avere un tumore".

La morte di Jonathan Gaddo Giusti - Il 31enne si era sentito male il 4 agosto, accusando primi sintomi, e si era recato al Pronto Soccorso dell'ospedale Santo Stefano di Prato. Dopo una serie di esami era stato dimesso in quanto i medici non avevano ravvisato la necessità di ricoverarlo. Tempo due giorni e sabato pomeriggio, il 6 agosto, si è sentito male di nuovo. E' successo subito dopo pranzo, ma i soccorsi in piena emergenza - prima quelli della fidanzata, che è infermiera, e poi quelli del medico del 118 - si sono rivelati inutili: l'uomo è morto nella propria abitazione.

 

La disperazione della famiglia - "Hanno lasciato morire mio figlio, 31enne, per infarto, da solo, a casa, dopo una diagnosi di congestione - ha scritto sul proprio profilo Facebook la madre dopo la tragedia -. Lotto per non farlo portare via prima di aver fatto denuncia alla procura". La famiglia ha presentato un esposto per chiarire se il malore per cui era stato dimesso 48 ore prima sia collegato a quello che gli ha causato il decesso. L'Asl Toscana Centro ha a sua volta attivato la procedura del rischio clinico, ossia gli accertamenti interni. 

 

La vittima - Jonathan Gaddo Giusti era dipendente di un'azienda di termoidraulica ed era molto noto a Prato come appartenente della squadra dei Verdi nel gioco della "Palla Grossa", una variante pratese del Calcio storico fiorentino. Abitava in un appartamento del quartiere di Mezzana da pochi giorni.

 

Il primo malore - Era andato in ospedale per il malore la notte tra il 3 e il 4 agosto. Trattenuto in osservazione era stato poi dimesso e rimandato a casa con la diagnosi: "Dolore toracico". Nel primo pomeriggio di sabato si è però sentito male di nuovo e la fidanzata infermiera e il personale del 118 hanno tentato di rianimarlo ma non è stato possibile. Sul posto è arrivata anche una pattuglia dei carabinieri che hanno redatto un primo verbale sulla vicenda.

 

Altro caso di malasanità al Santo Stefano - Dopo il decesso del 31enne, un pesionato, da 11 anni residente a Prato, ha denunciato a mezzo stampa un altro episodio di malasanità, verificatosi  il 30 giugno sempre al Santo Stefano. "Era un giovedì mattina. Ho iniziato ad accusare fortissimi dolori al fianco, tanto che mio genero ha deciso di accompagnarmi al pronto soccorso. La prima volta ci sono stato di mattina, ho atteso un paio d’ore, poi un’infermiera mi ha messo in mano una provetta per le urine e mi ha rimandato a casa senza referto. Più tardi i dolori sono tornati e mi sono ripresentato in ospedale con la provetta già piena. Anche qui, nuovo percorso d’accettazione e stesso risultato: arriva un’altra infermiera, getta nella spazzatura la provetta e mi rimanda a casa di nuovo senza referto medico. Racconto questa storia perché poi, tramite visite private specialistiche, ho scoperto che quel dolore al fianco nemmeno degno di nota per il pronto soccorso di Prato, si trattava in realtà di una rara forma tumorale", ha denunciato Bruno Borgogno a "La Nazione".

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