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Uccise l'ex e si suicidò, l'Inps chiede i soldi alle figlie orfane | Ma poi rassicura: "Non faremo partire la riscossione"

Erano state chiamate a pagare 124mila euro, spesa sostenuta dallʼIstituto come indennità di malattia e per lʼassegno di invalidità erogato allʼuomo sopravvissuto. Si è mosso anche il Colle

Ha suscitato indignazione la richiesta di risarcimento per 124mila euro avanzata dall'Inps nei confronti di due ragazzine, divenute orfane per l'assassinio della madre ad opera del padre, che poi si è suicidato.

L'istituto ha chiesto alle figlie i soldi pagati per risarcire un uomo ferito dal padre durante la tragedia, avvenuta a Massa Carrara. Ma l'Inps ha poi rassicurato che non farà partire la riscossione, nella prospettiva di una soluzione umana.

La tragedia nel 2013 a Massa Carrara Marco Loiola, 40 anni, operaio, quel giorno d'estate di sei anni fa a Massa Carrara uccise la ex moglie, Cristina Biagi, 38 anni, sparandole all'interno del ristorante dove la donna lavorava suicidandosi subito dopo. Poche ore prima Loiola aveva tentato di uccidere un amico della coppia: raggiunto da sei colpi di pistola l'uomo riuscì a sopravvivere, con conseguenze per le quali l'Inps ha ora appunto chiesto il conto alle due figlie di Loiola.

 

"Richiesta legittima, anche se immorale" Una "richiesta legittima, anche se immorale - ha spiegato Francesca Galloni, avvocato della famiglia Biagi -. Se Loiola fosse stato ancora in vita, ovviamente l'Inps avrebbe chiesto a lui la somma. La legge prevede che si rifaccia sulle eredi". Le due ragazzine, dopo la morte dei genitori, hanno ereditato un immobile, la cui vendita tra l'altro non copre la cifra dovuta all'Inps e "una pensione che il nonno, loro tutore, mette da parte per il loro futuro", ha aggiunto l'avvocato.

 

"Purtroppo - ha proseguito - è previsto anche il recupero coattivo, se la somma non verrà erogata nei tempi. Per questo ho chiesto un incontro con Inps, sperando che, valutando la situazione, receda dalla richiesta o che si arrivi a transare una cifra inferiore, che possa essere pagata nel tempo dalle figlie di Cristina Biagi, che ricordo essere una vittima di femminicidio". Lo zio delle due ragazzine, Alessio Biagi, in un post su Facebook firmato anche dai nonni materni, si rivolge pure al Capo dello Stato Sergio Mattarella, parlando di una "vicenda legale umanamente orribile".

 

Si è mosso anche Mattarella Per risolvere la questione si è mosso anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che, dopo aver saputo la notizia, ha chiamato il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, per parlare della situazione chiedendo chiarimenti.

 

Commosso lo zio delle ragazzine: "Grazie" Commosso lo zio delle due ragazzine, Alessio Biagi, che in un post su Facebook aveva chiesto proprio l'intervento di Mattarella. "Il fatto che il Capo dello Stato si sia interessato alle mie nipoti - ha detto - mi rassicura, finalmente, su una vicenda che non ci ha fatto dormire a lungo. Per noi Mattarella è un faro e ci commuove apprendere che una figura del suo spessore abbia deciso di aiutarci. Grazie".

 

Inps: "Richiesta di risarcimento atto dovuto, ma non partirà la riscossione" "La lettera con la richiesta di risarcimento è un atto dovuto, ma l'Inps ha già contattato i familiari avvisandoli che non ci sarà alcun atto esecutivo", ha assicurato a Radio Capital il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, 

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