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Pestaggio al liceo di Firenze, la lettera di una preside ai suoi studenti: "Fascismo nato ai bordi di un marciapiede"

"Siate consapevoli che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni", ha aggiunto

La preside del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Firenze, Annalisa Savino, ha scritto una lettera aperta agli studenti, ai loro famigliari, al personale Ata e ai docenti della scuola in merito a quanto avvenuto sabato scorso davanti a un'altra scuola fiorentina, il liceo classico Michelangiolo, dove due studenti di un collettivo di sinistra sono stati presi a calci e pugni da almeno sei appartenenti all'organizzazione di estrema destra Azione studentesca.

"Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone - si legge -. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a se stessa da passanti indifferenti. 'Odio gli indifferenti' diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee". La lettera è diventata virale ed è stata condivisa su Facebook anche dal sindaco di Firenze Dario Nardella.

 

La lettera - La dirigente scolastica nella lettera ha aggiunto: "Siate consapevoli che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni. Nei periodi di incertezza, di sfiducia collettiva nelle istituzioni, di sguardo ripiegato dentro al proprio recinto, abbiamo tutti bisogno di avere fiducia nel futuro e di aprirci al mondo, condannando sempre la violenza e la prepotenza".

 

"Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con la cultura - ha concluso -. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano anche tanti italiani per bene cento anni fa ma non è andata così".

 

In un'intervista al Tirreno, la preside ha spiegato di aver scritto la lettera perché "l'episodio mi ha colpito molto come cittadina, come dirigente e come madre di studenti. I ragazzi sanno interpretare il mondo e le cose che accadono. Ho voluto, come in altre occasioni e come altri colleghi fanno abitualmente, fornire spunti di riflessione ulteriori su un fatto grave, accaduto a loro coetanei, davanti a un istituto nella loro città. La scuola deve essere il luogo del confronto, sempre. La violenza, invece, ne è la negazione".

 

"Penso che quanto accaduto abbia qualche consonanza con gli aspetti peggiori del conflitto politico degli anni '70 e che contenga anche delle reminiscenze di squadrismo e violenza di strada a sfondo politico, tipiche del ventennio fascista. Ne penso, dunque, tutto il male possibile", ha aggiunto Savino.

 

Nardella: "Grazie alla preside del liceo Da Vinci per la lettera" - "I pestaggi avvenuti da studenti di Azione Studentesca davanti al liceo Michelangiolo hanno portato il silenzio di alcune istituzioni ma hanno aperto il megafono della cultura e dell'istruzione, la migliore parte dell'Italia. Grazie alla preside del liceo 'Leonardo Da Vinci' per la sua riflessione chiara e pacata. Firenze sarà sempre antifascista". Così su Facebook il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che nel post ha pubblicato la lettera aperta che la preside del liceo scientifico fiorentino Leonardo Da Vinci ha indirizzato ai suoi studenti e al personale della scuola. 

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