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Crac banca Etruria, una condanna e 23 assoluzioni ad Arezzo

La Procura aveva contestato alla dirigenza dell'istituto una serie di operazioni ritenute troppo rischiose e che avrebbero appunto portato al fallimento

E' di una condanna a 6 anni e di 23 assoluzioni la sentenza emessa dal Tribunale di Arezzo per il crac di Banca Etruria. La condanna è stata inflitta al finanziere Alberto Rigotti, ex consigliere della banca, mentre tra gli assolti figura l'ex presidente dell'ultimo Cda dell'istituto di credito, Lorenzo Rosi. Nel gennaio del 2019 erano già stati condannati con rito abbreviato altri quattro imputati.

I pm Lulia Maggiore e Angela Masiello, per il crac della banca aretina, avevano chiesto condanne da 1 anno a 6 anni e mezzo per i 24 imputati, uno dei quali deceduto la scorsa estate, accusati di bancarotta semplice o fraudolenta a seconda delle rispettive posizioni processuali. Tra gli indagati dirigenti e consiglieri dell'istituto di credito aretino.

 

 

 

 

Banca Etruria finì nel novembre 2015 in liquidazione coatta amministrativa e poi fu dichiarata insolvente nel febbraio 2016, con un bilancio in rosso di 200 milioni di euro. La Procura aveva contestato alla dirigenza una seria di operazioni ritenute troppo rischiose e che avrebbero appunto portato al fallimento. 

 

Nel gennaio 2019 il gup, sempre per il crac della banca, aveva condannato con rito abbreviato, a 5 anni l'ex presidente Giuseppe Fornasari e l'ex direttore generale Luca Bronchi, a due anni e 6 mesi l'ex vicepresidente Alfredo Berni e un anno e 6 mesi l'ex consigliere Rossano Soldini. 

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