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Cosʼè la Porta Santa: i "segreti" del rito di apertura che inaugura il Giubileo

Lʼ8 dicembre Papa Francesco darà il via allʼabbattimento del muro innalzato dietro la porta di San Pietro nel 2001. La tradizione si ripeterà anche nelle altre maggiori basiliche di Roma: San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore

giubileo precedenti
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Un “percorso straordinario” verso la salvezza che i fedeli intraprenderanno guardando a Cristo che di sé dice: “Io sono la porta”. E' questo il significato simbolico dell'apertura della Porta Santa della basilica di San Pietro, il rito che dal 1499 segna ufficialmente l'inizio dell'Anno Santo. Si tratta di un accesso che viene spalancato soltanto durante il Giubileo, mentre negli altri anni rimane sigillato da un muro. Oltre a San Pietro, presentano una Porta Santa anche le altre tre maggiori basiliche di Roma: San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore.

Tre colpi di martello sulla Porta Aurea nell'atrio della basilica di S. Pietro: è il piccolo, semplice gesto con cui l'8 dicembre 2015 Papa Francesco darà ufficialmente il via al Giubileo straordinario della Misericordia. Subito dopo è prevista la demolizione del muro innalzato al termine del Giubileo del 2000. Il rito prevede che il Pontefice varchi per primo la soglia con un cero nella mano destra e la croce patriarcale nella sinistra. La porta verrà richiusa e murata alla fine dell'Anno Santo, il 20 novembre 2016. La prima "testimonianza" di questa cerimonia d'apertura è contenuta in una lettera del XV secolo, nella quale si specifica che "passando per tre volte per questa porta della basilica lateranense, si riceveva la perdonanza della colpa e della pena".

Oltre a segnare la via verso la salvezza, il simbolo della Porta Santa indica anche la casa comune, immagine della Gerusalemme celeste, mentre il "muro" viene identificato con la "roccia" che, colpita, diventa fonte di salvezza. Inoltre il Papa, percuotendo il muro con il martelletto, ripete il gesto di Mosè che fa scaturire l'acqua dalla roccia per ristorare la sua gente.

Le altre Porte Sante - Dopo l'atrio di San Pietro, Bergoglio ha annunciato che il 13 dicembre spalancherà anche la Porta Santa della basilica di San Giovanni in Laterano, 592 anni dopo il suo predecessore, Papa Martino V, che per la prima volta nella storia degli anni giubilari, nel 1423, aprì la porta santa della cattedrale di Roma. Chiunque oltrepasserà le "Porte della misericordia" – scrive Francesco nella Bolla Misericordiae Vultus con cui viene indetto il Giubileo della Misericordia – "potrà sperimentare l'amore di Dio che consola, perdona e dona speranza". Sempre il 13 dicembre saranno aperte le "Porte della misericordia" in ogni diocesi del mondo: potranno essere nelle Cattedrali o in una chiesa di speciale significato ma anche nei santuari dove i pellegrini possono "trovare la via della conversione", annota il Papa.

L'evoluzione del rito di apertura - Nel Natale del 1975 il rito di chiusura della Porta Santa venne modificato. Il Papa non usò più la cazzuola e i mattoni per dare inizio alla ricostruzione del muro, ma si limitò a chiudere i battenti della porta di bronzo del 1950. In questo modo Paolo VI volle spostare l'attenzione dal muro alla Porta e stabilì che le Porte non fossero più murate all'esterno. I battenti, che fino ad allora erano "sigillati" all'interno della basilica, diventarono visibili dall'esterno. Il muro che chiude la Porta divenne così "interno", costruito dietro i battenti. Il 27 febbraio dello stesso anno vi venne murata la tradizionale cassetta con le monete e la pergamena che ne attestava la chiusura. Le pareti sono realizzate con mattoni che hanno impresso il nome del Papa che ha aperto e chiuso l'Anno Santo. Le monete che oggi si trovano nelle Porte Sante evocano il 23° anno di pontificato di papa Wojtyla, quando venne celebrato l'ultimo Giubileo del 2000.

La prima Porta si aprirà in Africa - Nell'Angelus del 1° novembre Papa Francesco ha annunciato che, in realtà, la prima Porta Santa che verrà aperta si trova a Bangui, nella Repubblica Centrafricana per "manifestare la vicinanza di tutta la Chiesa a questa nazione così afflitta e tormentata".