Palermo, la preside antimafia arrestata "ha dato burro scaduto ai bambini"
Una collaboratrice complice della dirigente scolastica avrebbe cancellato la data di scadenza dell'alimento
Dall'inchiesta sulla preside antimafia dell'istituto Falcone, nel quartiere Zen di Palermo, Daniela Lo Verde, arrestata venerdì per peculato e corruzione, emerge che, il 1 settembre, nella scuola, ai bambini è stato dato burro scaduto da 11 giorni.
Inoltre, secondo quanto riporta la Repubblica Palermo, una collaboratrice complice della dirigente scolastica avrebbe cancellato la data di scadenza dell'alimento.
Secondo quanto riporta il quotidiano, il burro serviva per un progetto legato alla cucina. Durante la preparazione, il 31 agosto, lo staff si è reso conto che l'alimento mancava, così è stato preso dal frigo dell'ufficio della preside. "Vuoi vedere se questo burro è scaduto?", diceva lei, secondo quanto emerge dalle intercettazioni. "Sì, 20 agosto... è perfetto", rispondeva una collaboratrice. "Si può usare", concludeva la dirigente. "Spero che non lo vede", aggiungeva poi la collaboratrice della dirigente, riferendosi alla professoressa che gestiva il progetto. "Esatto, ma guarda glielo apro io... prendi il burro, eccolo", rispondeva ridendo un'altra donna.
"Abbiamo cancellato la data di scadenza del burro", diceva poi la preside al suo vice, Daniele Agosta, ora ai domiciliari. Quest'ultimo a sua volta rideva e diceva: "La professoressa vi denuncia". "Esatto", chiosava la preside.
TI POTREBBE INTERESSARE
Quanto inserito fra l'1.00 e le 8.00 verrà moderato a partire dalle ore 8.00
Nessun commento
Metti il tuo like ad un commento
Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione
Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook
I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre
In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali