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Migranti, nave Msf non arriva a Lampedusa come prevede codice Ong

Oltre 800 migranti intercettati in mare e riportati in Libia. I magistrati di Trpani: “Collusione tra parti della Guardia Costiera Libica e i trafficanti di esseri umani”

Migranti, nave Msf non arriva a Lampedusa come prevede codice Ong - foto 1
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Sono giunti a Lampedusa i 127 migranti che erano a bordo della nave Prudence di Medici senza frontiere.

A portarli nell'isola, dopo un trasbordo dalla stessa nave, due imbarcazioni della guardia costiera. La nave di Msf non è dunque mai arrivata a Lampedusa, come prevede il codice di regolamentazione delle Ong voluto dal Viminale secondo cui le organizzazioni che non lo sottoscrivono "sono fuori del sistema di soccorso".

Come previsto dal codice di condotta e nel rispetto delle convenzioni internazionali, sono uscite dal porto di Lampedusa due motovedette della guardia costiera che hanno intercettato la Vos Prudence di Msf a 33 miglia a sud dell'isola. Qui è avvenuto il trasbordo dei migranti in condizioni di sicurezza.

Medici senza frontiere è una di quelle Ong che non ha firmato il patto messo a punto dal Viminale. "Proseguiamo i salvataggi in mare - ha detto il presidente Loris De Filippi - in totale coordinamento con la Guardia Costiera. Ma se ci dicono di fermarci, andremo altrove". Di fronte all'ipotesi irregolarità commesse dai loro equipaggi lo stesso De Filippi è categorico: "Abbiamo salvato 69mila persone, se una Ong si è comportata male le altre hanno seguito le regole. Non è che prima del codice del Viminale ci fosse l'anarchia".

"Noi - commenta da parte sua Msf - continuiamo a lavorare, a stare in mare per salvare persone. Continuiamo a collaborare con la guardia costiera, come abbiamo sempre fatto. Se ci sono nuove modalità operative, ci adatteremo. Per noi va bene così".

Primi respingimenti in Libia - La Guardia costiera libica ha recuperato e salvato 826 migranti, in due diverse operazioni a nord di Sabrata, e li ha riaccompagnati sulla terraferma. Lo riferisce il portavoce della Marina militare libica, Ayoub Qassem, in un comunicato, precisando che sono stati consegnati all'organismo di lotta alla migrazione clandestina. I migranti tra cui anche bambini, provenienti da Marocco, Tunisia, Algeria, Siria, Libia, Sudan e altri Paesi subshariani, viaggiavano a bordo di tre gommoni e due barche di legno. Tra gli 826 migranti, 464 sono stati recuperati dalla Guardia costiera di Zawia da due barconi e 362 persone imbarcate su gommoni bloccati dai guardacoste di Sabrata.

Sospetta collusione tra Guardia costiera libica e scafisti - I pm di Trapani sospettano "una situazione di grave collusione tra singole unità della Guardia Costiera libica e i trafficanti di esseri umani". E' quanto si legge nel provvedimento di sequestro della Iuventa, la nave della ong Jugend Rettet accusata dalla Procura di Trapani di connivenze con le organizzazioni che in Libia gestiscono il traffico di migranti, come anticipa Il Fatto Quotidiano. "Scortano le barche carichi di disperati fino alle navi delle ong, assistono ai trasbordi e poi se ne vanno senza intervenire, neanche quando imbarcazioni non identificate presenti nel luogo delle operazioni sparano raffiche di mitra" spiegano i magistrati nel decreto di sequestro della Iuventa.

"Alle 6.15 del 18 giugno 2017 - scrivono nel dettaglio i magistrati nel decreto di sequestro - una imbarcazione non identificata e una motovedetta della Guardia Costiera Libica hanno scortato tre barconi pieni di migranti nella zona di mare al largo della località di Zwara ove stazionava la Iuventa per poi allontanarsi immediatamente dopo l'inizio delle operazioni di imbarco dei migranti a bordo della motonave, modalità che dimostrano inequivocabilmente l'effettuazione di una vera e propria consegna concordata di migranti”.

"La Guardia Costiera Libica - concludono i magistrati - ha assistito passivamente al trasferimento a bordo della Iuventa senza mai intervenire per procedere all'identificazione ed al controllo delle imbarcazioni utilizzate dai trafficanti durante le successive fasi di rientro”.