Si pensava che il piccolo, di 5 anni, avesse ingerito le medicine di nascosto. Poi la svolta nelle indagini: la donna, di origine messicana, è stata fermata con l'accusa di omicidio volontario
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E' stata fermata ad Alcamo, nel Trapanese, con l'accusa di omicidio volontario la madre del bimbo di 5 anni, morto dopo aver ingerito le medicine della donna. Inutile l'intervento di un'ambulanza del 118: per il piccolo non c'era stato nulla da fare. La donna, 33 anni, di origini messicane, era seguita dagli assistenti sociali.
Gli inquirenti hanno ascoltato la donna per tutta la notte. Il suo racconto (ha sostenuto di avere trovato il figlio morto nel lettino lunedì mattina) non ha però convinto gli investigatori. Risulta infatti poco plausibile che il bambino sia riuscito ad aprire la bottiglietta che conteneva il farmaco che è provvista di una sorta di chiusura di sicurezza.
Inoltre, nell'abitazione in cui la donna viveva col figlio - il padre si è trasferito in Germania dopo la separazione - sarebbe stata trovata una lettera in cui, in termini molto confusi, la messicana dava disposizioni annunciando la morte propria e del figlio e chiedeva che non venisse eseguita l'autopsia sui loro corpi.
Secondo gli inquirenti la donna soffriva di una grave depressione. In passato aveva anche denunciato l'ex convivente per maltrattamenti. L'uomo è indagato dalla Procura di Trapani.