Acireale (Catania), cugini uccisi: confessa l'agricoltore fermato | "Ero esasperato dai furti di limoni"
Le due vittime, trentenni, erano cugini. Freddati a colpi d'arma da fuoco
È un agricoltore, Giuseppe Battiato, l'uomo fermato da carabinieri della compagnia di Acireale nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Catania sul duplice omicidio scoperto mercoledì in un fondo agricolo di contrada Pennisi.
L'uomo avrebbe ammesso le proprie responsabilità motivando il gesto con l'esasperazione per il continuo ripetersi dei furti di limoni nel suo agrumeto. Le vittime sono Virgilio Cunsolo Terrano, 29 anni, e Vito Cunsolo, 30 anni.
Durante la notte i carabinieri hanno sentito familiari, amici e conoscenti delle due vittime, che sarebbero parenti tra loro, per ricostruire la loro personalità e le loro frequentazioni. A cercare Cunsolo e Cunsolo Terrano erano stati alcuni familiari, visto che il giorno prima non erano rientrati a casa. Mercoledì sera ci sono stati momenti di tensione dopo il ritrovamento dei due cadaveri. Le vittime abitavano nel popoloso rione di Librino.
La dinamica del duplice omicidio - Giuseppe Battiato, 50 anni, pensionato, ha detto di essere stato svegliato intorno alle 3 di notte dalla presenza in casa sua dei due giovani, che giorni prima l'avrebbero minacciato e invitato ad abbandonare la proprietà e di aver fatto fuoco con una pistola che teneva "sotto il cuscino per il timore di subire ulteriori minacce e furti, come negli anni passati era già avvenuto". Successivamente avrebbe trasportato i due corpi nel luogo del ritrovamento con una carriola adibita al trasporto dei limoni. Al momento del ritrovamento dei due cadaveri, il 50enne ha confessato il reato e fatto ritrovare l'arma utilizzata, una pistola semiautomatica Browning 7,65, che aveva nascosto sotto una palma nana con il telefono cellulare di una delle due vittime.
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