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Cagliari, bocciata per le troppe assenze ma era vittima dei bulli: i genitori fanno ricorso al Tar, che la promuove

Secondo i giudici, "non è stata valutata, in ragione della particolare situazione di disagio nella quale si è venuta a trovare la ragazza, la possibilità di una deroga ad personam del limite massimo di assenze consentito"

Cagliari, bocciata per le troppe assenze ma era vittima dei bulli: i genitori fanno ricorso al Tar, che la promuove - foto 1
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Aveva un eccellente rendimento, ma aveva fatto troppe assenze (342 ore nel corso dell'anno) per evitare di stare a scuola con chi la bullizzava.

Per questo, una studentessa era stata bocciata. È successo in Sardegna. I genitori della giovane hanno presentato ricorso e, ora, la I sezione del Tar di Cagliari ha annullato il provvedimento dell'istituto sardo ammettendola alla classe successiva (la terza media) e ordinando un nuovo scrutinio entro 15 giorni. Secondo i giudici, infatti, "non è stata valutata, in ragione della particolare situazione di disagio nella quale si è venuta a trovare la ragazza, la possibilità di una deroga ad personam del limite massimo di assenze consentito". La vicenda è riportata dall'Unione Sarda e dall'edizione odierna del Messaggero.

 

"In secondo luogo - aggiungono i giudici -, lo stesso organo scolastico non si è soffermato sulla possibilità, comunque, di procedere a una valutazione di merito del livello di preparazione raggiunto" dalla ragazza "che, come del resto contraddittoriamente riconosciuto dallo stesso istituto scolastico, è ampiamente positivo e ben oltre la media necessaria alla promozione (nel primo quadrimestre due valutazioni pari a 10/10, sette valutazioni pari a 9/10 e tre valutazione pari a 8/10, buono in religione, per una media pari ad 8,9, oltre a vari "eccellente")".  

 

"Né può ritenersi che il Consiglio di classe non disponesse di elementi di cognizione idonei a suscitare delle peculiari valutazioni - conclude la sentenza -. Oltre alle segnalazioni della mamma che fin dall'ottobre 2021 aveva cercato di interloquire con i responsabili dell'istituto al fine di segnalare il disagio della figlia (presentando tra l'altro oltre 300 i messaggi ricevuti da parte delle compagne di scuola), al momento della valutazione finale il Consiglio di classe disponeva anche della valutazione psicodiagnostica del distretto socio sanitario che aveva evidenziato un quadro di sensibilità della ragazza ben compatibile con i lamentati disagi conseguenti a un non agevole inserimento nella classe".

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