L'ORRORE DEI FRATELLINI SUPERSTITI

Taranto, il bimbo sopravvissuto ai killer: "In auto mi sono finto morto"

Il drammatico racconto del piccolo di 6 anni, scampato alla strage di mafia insieme al fratello di 7. Nell'agguato uccisi la madre, un altro fratellino e il compagno della donna

19 Mar 2014 - 22:16
 © ansa

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"Ho fatto finta di essere morto". Così il bimbo di 6 anni, scampato alla strage di mafia nel Tarantino, racconta alla zia come sia riuscito a sfuggire ai killer che hanno ammazzato, invece, alla periferia di Palagiano, il compagna della madre, Cosimo Orlando, di 43 anni, Carla Maria Fornari, di 30, e il loro fratellino, Domenico, di appena due anni e mezzo. L'uomo, detenuto in semilibertà", potrebbe essere stato punito per uno sgarro.

"Domenico dov'è?" - I due fratellini pensavano che la madre fosse svenuta. Così hanno detto ai parenti e anche ai primi soccorritori che si sono fermati pensando che fosse un incidente. Ora, sotto shock, chiedono di Domenico, il più piccolo. Chiedono ai parenti come sta il fratellino ucciso con tre colpi alla testa. La sua colpa è stata quella di stare in braccio all'obiettivo dei sicari. Chi ha premuto il grilletto, almeno 13 volte, tante quanto il numero dei bossoli recuperati dagli investigatori sull'asfalto di quella bretella della statale ionica 106, ha mirato sempre contro chi era alla guida e chi gli sedeva accanto, infischiandosene del fatto che nell'abitacolo ci fossero bambini.

Un triplice delitto sulla cui matrice ci sono molte cose da chiarire. Potrebbe essersi trattato della vendetta nei confronti di Orlando, che stava ancora scontando una condanna per un duplice omicidio del 1998. Oppure di una punizione decisa dal clan rivale per aver tentato di riprendere il controllo dei traffici di droga approfittando della semilibertà concessagli da alcuni mesi. Non viene esclusa neanche la pista che porta alla compagna di Orlando: anche grazie alla sua testimonianza, infatti, gli assassini di suo marito Domenico Petruzzelli, sono stati condannati in primo grado all'ergastolo. Qualcuno potrebbe aver dunque voluto punire proprio quella testimonianza.

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