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Lecce, 11enne insultato e picchiato dai compagni di scuola perché nero

Il ragazzino sarebbe stato aggredito nei bagni della scuola e in un parcheggio. A denunciare le violenze è stata la madre, insospettita dai silenzi del figlio e dal comportamento scostante con i familiari

Lecce, 11enne insultato e picchiato dai compagni di scuola perché nero - foto 1
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Il figlio undicenne di un calciatore africano è stato insultato e picchiato più volte dai compagni di scuola per la sua pelle nera.

Gli episodi di bullismo contro il ragazzino, che si sono prolungati per giorni, sono accaduti in un istituto del Salento. L'undicenne sarebbe stato aggredito nei bagni della scuola e in un parcheggio. A denunciare le violenze è stata la madre, insospettita dai silenzi del figlio e dal comportamento scostante con i familiari.

Come riporta il quotidiano "La Repubblica", la madre dell'11enne ha denunciato ai carabinieri e la Procura ha aperto un fascicolo. La donna ha inoltre raccontato l'accaduto anche via Facebook. "Mi ha detto: mamma, sono giorni che un ragazzo molto più grande di me e i suoi compagni mi insultano perché sono nero. Vergognatevi", si legge infatti in un post.

Stando a quanto emerso dalla testimonianza della donna, anche altri compagni di classe del figlio sarebbero stati vittime di analoghi episodi di bullismo.

A Lecce il progetto che "mette in minoranza" i bulli - Il 15 febbraio avevano annunciato la nascita del progetto "Mabasta", acronimo di "Movimento anti-bullismo animato da studenti adolescenti", salendo in pochi giorni alla ribalta nazionale. Ora gli studenti della prima A dell'istituto Galilei-Costa di Lecce hanno deciso di lanciare la campagna "Classe debullizzata" per mezzo della quale vogliono scovare in tutta Italia le tante classi che non presentano alcun fenomeno di bullismo al loro interno.

L'obiettivo è quello di dimostrare che sono molto più numerose le classi (e di conseguenza gli studenti) immuni al fenomeno che quelle invece in cui il bullismo si fa strada. In questo modo gli ideatori sperano di riuscire a far sentire in minoranza e additati i "bulli".