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Brindisi, parcheggia al posto dei disabili: vigile si "automulta"

Lʼagente della Polizia municipale ha voluto devolvere il corrispondente della somma della sanzione a unʼassociazione benefica

Un vigile urbano di Franvacilla Fontana (Brindisi) ha prima parcheggiato in un posto riservato ai disabili poi, accortosi dell'errore, si è voluto "automultare" devolvendo il corrispondente della sanzione in beneficenza.

La possibile sospensione dal servizio prevista per casi simili sarebbe stata meno onerosa rispetto agli 85 euro che l'agente ha pagato pur non avendo, di fatto, ricevuto la multa prevista.

Come riporta la pagina Facebook del comune pugliese, l'episodio risale al 18 gennaio quando un vigile urbano aveva parcheggiato la propria auto di servizio su uno spazio riservato ai portatori di handicap, a Brindisi. L'agente, a prescindere da quelle che sarebbero state le conseguenze possibili sul piano disciplinare, ha voluto pagare la somma corrispondente alla multa, così come sarebbe accaduto a un comune cittadino sorpreso a commettere una violazione simile. La cifra che sarebbe stata prevista per la sanzione è stata devoluta all'associazione benefica "Cuore Amico".

Il comandante Antonio Cito e il sindaco Maurizio Bruno sono rimasti positivamente stupiti dal gesto dell'agente che ha versato gli 85 euro previsti pur non avendo, in concreto, ricevuto una vera e propria sanzione. Per il vigile il richiamo scritto per quanto accaduto resterà in ogni caso in modo da sottolineare che la sua decisione non è stata adottata strumentalmente per evitare, appunto, sanzioni disciplinari.

"Così come sono stato estremamente duro con l'agente in questione subito dopo la trasgressione commessa, allo stesso modo non posso che apprezzare la sua decisione di devolvere la somma in beneficenza" ha detto il primo cittadino aggiungendo: "Lui non è stato né il primo dipendente pubblico in Italia a commettere una mancanza né sarà forse sarà l'ultimo, ma mentre purtroppo in molti casi, anche davanti a evidenti trasgressioni, c'è chi si difende, si giustifica e addirittura si oppone in giudizio pur di evitare conseguenze disciplinari, il nostro agente ha riconosciuto l'errore e pagato due volte: disciplinarmente con il richiamo scritto ed economicamente, automultandosi".