"E' stato un gesto isolato, abbiamo l'identikit di chi ha posizionato l'ordigno davanti all'istituto Morvillo-Falcone", ha poi aggiunto. L'Arma ha inviato il Ris e una task force del Ros
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"Abbiamo acquisito delle immagini significative che aprono uno spiraglio e che ci consentono di dire che non navighiamo al buio. Ci permettono di fare approfondimenti mirati". Lo ha detto il procuratore di Brindisi sull'attentato davanti alla scuola Morvillo Falcone. "C'è l'identikit di chi ha posizionato l'ordigno davanti all'istituto", ha spiegato, sottolineando : "E' opera di un esperto di informatica".
"Il congegno - ha detto il procuratore - non è particolarmente complesso ma non alla portata di tutti". Le indagini "accreditano l'ipotesi di un ordigno azionato tramite un telecomando. Un congegno che consente di vedere la scena", ha aggiunto. "In termini di probabilità, non in termini di certezza, ci è sembrato di poter escludere la matrice mafiosa" . "Un'analisi condivisa anche dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. Potrebbe essere un gesto isolato", ha poi concluso.
Ecco l'identikit
Un uomo bianco, di circa 50-55 anni, con una giacca scura, pantaloni chiari e scarpe da ginnastica: è questo, secondo quanto si apprende, l'identikit dell'autore dell'attentato all'Istituto Morvillo-Falcone di Brindisi ripreso da una telecamera installata su un chiosco ad una ventina di metri dal punto in cui è esplosa la bomba. Nel video, si vedono le fasi precedenti all'attentato: dal momento in cui l'uomo aziona il telecomando a quando si allontana. Dalle immagini, però, il volto dell'uomo non sarebbe riconoscibile che, dunque, ancora non sarebbe stato identificato.
"Volontà stragista dell'attentatore, che non ha agito da solo"
L'attentato alla scuola di Brindisi ''potrebbe essere un gesto isolato e individuale". In ogni caso c'è stata"'una volontà stragista". "Non è impossibile - ha aggiunto il procuratore - che tutta l'organizzazione sia stata fatta da una persona sola".
La Procura: buone le immagini delle telecamere
"Abbiamo delle buone immagini. Non ce le hanno regalate ce le siamo andate a cercare. Immagini che possiamo ricollegare con quasi certezza all'attentato". Queste le parole del procuratore della Repubblica a Brindisi, Marco Dinapoli, a proposito di filmati riguardanti l'attentato fatto ieri alla scuola Morvillo Falcone. Stazionarie intanto le condizioni delle quattro ragazze rimaste gravemente ferite dallo scoppio dell'ordigno.
E' stato il gesto di uno sconsiderato
''Sembra incredibile, ma è un attentato che appare riconducibile al gesto di uno sconsiderato". Lo rivelano fonti investigative che, a proposito dell'attentato di ieri a Brindisi, non vogliono fornire particolari.
Arma invia il Ris e una task force del Ros
Esperti del Ris di Roma, la scientifica dei carabinieri, una task force investigativa del Ros e 50 uomini per rafforzare il dispositivo territoriale: sono le misure decise dal Comando Generale di carabinieri per cercare di far luce sull'attentato di Brindisi.
Vittima riprende conoscenza
Ha ripreso conoscenza, ma le sue condizioni restano critiche: sono notizie fornite dall'ospedale di Lecce nel bollettino medico emesso poco fa sulle condizioni di salute di Veronica Capodieci. La studentessa di 16 anni, che era insieme a Melissa Bassi, è stata investita in pieno dall'esplosione dinanzi alla scuola "Morvillo Falcone" di Brindisi.
Profumo: "Scuola non può essere militarizzata"
"La scuola è un luogo che per definizione deve essere aperto, libero. Non credo in una scuola militarizzata". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, rispondendo alla domanda se le scuole possano rientrare tra gli obiettivi sensibili da presidiare. "La scuola deve essere un luogo sicuro, in cui si possa andare con fiducia", ma "militarizzare scuola significherebbe militarizzare Paese. Non ha senso", ha aggiunto Profumo.
Online la foto del presunto killer
Il sito del quotidiano La Stampa propone un fotogramma del presunto responsabile dell'attentato compiuto a Brindisi vicino alla scuola Morvillo Falcone. Si vede un uomo con giacca scura e camicia chiara, aperta al collo: il fotogramma - è scritto - proviene dal video a disposizione degli inquirenti, e i tratti del volto dell'uomo "sono stati sfocati per non compromettere le indagini in corso mirate a identificarlo".