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Pirateria audiovisiva, nel 2022 trenta milioni di atti in più | Balzo del 26% per gli eventi sportivi

I film si confermano i contenuti più hackerati. Quattro persone su cinque sono consapevoli di commettere un reato

Pirateria audiovisiva, nel 2022 trenta milioni di atti in più | Balzo del 26% per gli eventi sportivi - foto 1
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Si aggrava il business della pirateria audiovisiva, che nel 2022 conta trenta milioni di atti in più rispetto al 2021 (+9%), con un balzo del 26% sugli eventi sportivi live, del 20% sui programmi tv e del 15% per le serie televisive.

I film si confermano i contenuti più hackerati: costituiscono il 35% degli atti per un totale di circa 120 milioni, un numero comunque in calo del 4% rispetto al 2021. Sono gli ultimi dati di Fapav/Ipsos sulla situazione, presentati agli Stati generali della lotta alla pirateria tra legalità, sicurezza e intelligenza artificiale.

 

Quasi 350 milioni di atti illeciti in un anno

 Quattro "pirati" su cinque sono consapevoli di commettere un reato (81% dei pirati adulti). Nel 2022 si stimano circa 345 milioni di atti illeciti. Dai dati emerge un'incidenza complessiva della pirateria online stabile tra la popolazione adulta, pari al 42% ma con una crescita dei contenuti piratati.

 

Pirateria digitale la più diffusa

 Con il 39% di incidenza (dato che rimane stabile rispetto al 2021), la pirateria digitale si conferma la principale. Segue la pirateria indiretta, cioè il prestito di copie digitali e fisiche piratate o la visione da amici, che si attesta intorno al 12%; mentre la pirateria fisica ha un'incidenza del 9%.

 

Pirateria più diffusa tra gli under 35

 Tra gli adolescenti: nel corso del 2022 quasi la metà dei 10-14enni ha compiuto almeno un atto di pirateria audiovisiva (-4% rispetto al 2021). I pirati audiovisivi sono più concentrati tra gli under 35 (39%), tra coloro che hanno un livello di istruzione più elevato e tra gli occupati. C'è, in aggiunta, una leggera prevalenza di uomini (53%) sulle donne (47%).

 

L'efficacia della deterrenza

 Per quanto riguarda la deterrenza, i dati dimostrano che l'oscuramento dei siti si rivela una misura efficace: il 40% dei pirati adulti è incappato almeno una volta in un sito bloccato e la metà di loro si è indirizzata su contenuti legali (49%).

 

"Dati allarmanti, serve nuova legge"

 Secondo Federico Mollicone, presidente della Commissione cultura della Camera, "i dati presentati da Ipsos/Fapav sono allarmanti e dimostrano che l'approvazione nei prossimi giorni al Senato della legge sulla pirateria che abbiamo fatto alla Camera può aiutare a salvare migliaia di posti di lavoro e di tutto l'indotto audiovisivo, televisivo, sportivo ed editoriale e garantire trasparenza e un intervento rapido contro la pirateria. I dati ci dicono anche che la maggior parte dei pirati sono consapevoli, ma che se i siti vengono oscurati poi una buona parte migra verso siti legali. Noi dobbiamo lavorare a questo. Gli addetti ai lavori hanno fatto i complimenti per questa ddl che è all'avanguardia a livello europeo. Faccio un appello al Senato perché diventi subito legge".

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