POLEMICHE E RETROMARCIA

Test di gravidanza al concorso per vigili, il sindaco di Vigone (TO): "Requisito inserito per una tutela alle persone"

A "Mattino Cinque News" le parole di Fabio Cerato sulla richiesta di comuni del torinese, poi ritirata, che ha scatenato molte polemiche

15 Giu 2022 - 11:03

Ha fatto molto discutere la clausola, da qualcuno definita discriminatoria, inserita a inizio maggio da alcuni comuni del torinese per bandire due posti da Vicecommissario dei Vigili. A Vigone e Torre Pellice, paesi di cinquemila abitanti, nell'elenco dei requisiti richiesti per diventare dirigente dei Vigili, figurava infatti un certificato di idoneità sportiva e un test di gravidanza negativo eseguito cinque giorni prima. La richiesta ha scatenato non poche polemiche: da un lato le donne incinte che si sono sentite punite per aver provato ad avere figli e dall'altro il resto della comunità.

"È stato inserito per una tutela rispetto alle persone, nel senso che evidentemente chi è incinta deve essere tutelato, il feto in primo luogo". Con queste parole Fabio Cerato, il sindaco di Vigone, ha spiegato la presenza del requisito inserito per evitare la prova di sforzo fisico. I comuni hanno fatto marcia indietro, cancellando questa clausola, ma le polemiche non si sono placate. "Non si può pensare che in un concorso pubblico si chieda al concorrente se è in gravidanza o meno, sono dati sensibili, personali, secondo me si va ben oltre ogni lecita richiesta". Le parole di Loredana Cristino, Dirigente sindacale del Csa polizia Locale.

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