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Donna morta in un burrone nel Cuneese, non fu un incidente: fermato un 19enne

La 60enne, scomparsa il 30 maggio e trovata senza vita dopo alcune ore di ricerche, è stata uccisa. Un tossicodipendente le ha dato un calcio mentre la donna stava raccogliendo fiori sul ciglio della strada

Donna morta in un burrone nel Cuneese, non fu un incidente: fermato un 19enne - foto 1
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Non è scivolata in un dirupo, ma è stata uccisa, Giuseppina Casasole, la 60enne scomparsa da casa il 30 maggio e trovata morta dopo alcune ore di ricerche a Limone Piemonte nel Cuneese.

I carabinieri, che in un primo momento avevano ipotizzato un incidente, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un 19enne. Il giovane, forse sotto l'effetto di stupefacenti, avrebbe dato un calcio alla donna che stava raccogliendo fiori sulla strada.

La vittima era uscita di casa per portare a passeggio il suo cane e si era arrestata sul ciglio della via per raccogliere i fiori. Il ragazzo, tossicodipendente, avrebbe confessato: è accusato di omicidio volontario ed è ora recluso nel carcere torinese delle Vallette.

Alle indagini hanno partecipato i carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Borgo San Dalmazzo, in collaborazione con i colleghi della stazione di Limone e con il personale della polizia di frontiera.

A far scattare le ricerche della donna era stata la figlia minorenne, non vedendola rientrare a casa. La vittima è precipitata da un ripido pendio, per almeno 50 metri, in località Vallone San Giovanni, nel territorio della nota località turistica montana della provincia. Il fermo, disposto dalla pm Carla Longo, è già stato convalidato dal gip presso il tribunale di Cuneo.