a portici

Napoli, aggredisce i genitori con un'ascia: un quindicenne arrestato dai carabinieri

La reazione violenta è scattata dopo il rimprovero del padre, il quale aveva scoperto che il figlio fa uso di droghe. L'uomo si è barricato in casa dopo le minacce di morte da parte del ragazzo, che ha colpito pareti e finestre di casa 

29 Mag 2025 - 11:54
 © da-video

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Un 15enne è stato arrestato dai carabinieri a Portici, nel Napoletano, con l'accusa di maltrattamenti in famiglia, porto e detenzione di arma bianca. A chiedere aiuto era stato il padre del ragazzo, che aveva rimproverato il figlio, consumatore di droga. Il 15enne è però andato su tutte le furie e, dopo aver recuperato un'ascia nel capanno degli attrezzi in giardino, ha minacciato di morte il padre e ha iniziato a distruggere le pareti e le finestre dell'abitazione. Quindi è fuggito, ma è stato rintracciato dai carabinieri che l'hanno arrestato.

Il rimprovero e la reazione

 Tutto era cominciato con i sospetti del padre sul figlio: l'uomo era preoccupato perché temeva appunto che il figlio facesse uso di droghe e aveva quindi fatto analizzare le urine del ragazzo, scoprendo che era positivo agli oppiacei. Rimproverato del padre, il ragazzo ha reagito con violenza: ha afferrato un'ascia gettandola contro le pareti esterni della casa e distruggendo i vetri delle grate. Ha poi minacciato di morte il padre, che si è quindi barricato in casa e ha chiesto aiuto ai carabinieri. Intanto la madre tentava di calmare il ragazzo, ma senza risultati. 

L'ascia e l'arresto

 Prima il 15enne, a mani nude, ha preso a pugni le finestre riducendole in frantumi, poi ha aggredito i genitori e quindi si è dileguato scavalcando il muro di recinzione e scappando a piedi. Al loro arrivo, i carabinieri hanno subito sequestrato l'ascia e in pochi minuti hanno rintracciato e bloccato il 15enne. Il ragazzo è stato ritrovato nei pressi della Circumvesuviana di Portici/Bellavista, dove nei confronti dei militari ha avuto un atteggiamento arrogante e di sfida. E' quindi stato arrestato e trasferito nel centro di prima accoglienza di Napoli Colli Aminei. 

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