Morte Lando Buzzanca, il figlio risponde alle accuse del medico di famiglia: "Il dottore non seguiva papà"
Massimiliano a "Pomeriggio Cinque": "Mio padre col tempo è decaduto fisicamente"
Dopo la morte di Lando Buzzanca il figlio Massimiliano risponde alle polemiche di chi lo accusa di averlo abbandonato nella Rsa in cui è stato ricoverato per circa un anno. A "Pomeriggio Cinque" il figlio dell'attore risponde al medico Fulvio Tomaselli che aveva denunciato sui social il decadimento dell'attore nella Rsa. "Ha 87 anni - dichiarava il medico - ma sembra ne abbia 155. Era in questo stato già da luglio: in sei mesi ha perso 25-30 chilogrammi". "Quest'uomo non è mai stato medico di famiglia, ma neppure il medico di mio padre. Se questa persona non ha fatto denuncia ai carabinieri quello che dice è solo fuffa", replica così Massimiliamo Buzzanca a Canale 5.
Il figlio del famoso attore spiega che nel periodo del ricovero del padre, nella Rsa sono entrate diverse persone a far visita a Lando Buzzanca. "Parenti, cugini, amici di famiglia, nessuno ha avuto da ridire sulle condizioni di papà", continua Massimiliano che poi afferma che il padre era affetto da demenza senile e l'afasia di cui soffriva non era altro che un sintomo della demenza senile diagnosticata nel 2016. "Mio padre col tempo è decaduto fisicamente", conclude addolorato il figlio che spiega di non voler entrare nei particolari nel rispetto della dignità del papà.
Quanto inserito fra l'1.00 e le 8.00 verrà moderato a partire dalle ore 8.00
Nessun commento
Metti il tuo like ad un commento
Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione
Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook
I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre
In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali