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Molotov contro consolato americano a Firenze, c'è un fermato

Lanciate due bottiglie incendiarie poi sul web apparsa una presunta rivendicazione a sostegno di Hamas. L'ipotesi di reato è atto di terrorismo con ordigni

C'è un fermato dagli inquirenti di Firenze per le due bottiglie incendiarie lanciate tra mercoledì e giovedì contro la sede del consolato Usa a Firenze.

E' un ventenne italiano con genitori palestinesi. I carabinieri hanno anche effettuato una perquisizione nella sua abitazione. Sull'azione contro il consolato era arrivato ad alcuni media un video di una presunta rivendicazione, apparso sul canale telegram, "The whole world is Hamas".

Molotov contro consolato americano a Firenze, c'è un fermato - foto 1
Tgcom24

 

Indaga l'antiterrorismo

 Nel filmato di due minuti c'è un messaggio in arabo e i sottotitoli in italiano. Il video è al vaglio della polizia postale e della Digos oltre che dei carabinieri del Ros. Gli investigatori dovranno accertarne innanzitutto l'attendibilità. A seguire le indagini sull'azione contro la sede dell'ufficio consolare statunitense sono il procuratore aggiunto Luca Tescaroli e Lorenzo Gestri, entrambi magistrati della Dda fiorentina, che hanno aperto un fascicolo per atto di terrorismo con ordigni e detenzione di esplosivo. Al vaglio degli inquirenti anche un video della notte dell'attacco al Consolato che riprende un uomo vestito di nero e incappucciato in via Palestro, adiacente alla sede diplomatica.

 

Firenze, molotov contro il consolato Usa

 

"È una situazione seria che non stiamo sottovalutando. Abbiamo avviato da subito tutti gli accertamenti" ha detto il procuratore capo di Firenze Filippo Spiezia. "Ho informato - ha aggiunto - i colleghi di Eurojust che dispone di un registro giudiziario antiterrorismo e con loro lo scambio di informazione avviene in tempo reale. Una situazione da leggere valutando tutto lo scenario internazionale". Quanto alla rivendicazione, "stiamo valutando, stiamo facendo accertamenti".

 

Le minacce all'Italia

 Il video si apre con uno scorcio dell'ufficio diplomatico sul lungarno Vespucci. Una voce alterata e metallica annuncia: "Solo come avvertimento. Se l'Italia e l'Europa continueranno a sostenere i crimini di Israele e Usa inizieremo con la prima vera operazione. Sappiate che oltre la metà degli obiettivi non sono israeliani o americani". Poi, sullo schermo passano in rapida successione alcune immagini dei siti di informazione che riportano il lancio delle bottiglie incendiarie. Infine, un frame mostra un uomo in divisa mimetica con il volto coperto, che lascia un ultimo messaggio "per il governo israeliano e italiano e all'Unione Europea e a tutti i governi sionisti in Europa e nel mondo": "Sappiate che per ogni civile palestinese ucciso si crea un nuovo combattente di Hamas nel mondo". Sul canale Telegram si spiegava poi: "E' già stata decisa la lista dei primi 50 obiettivi sionisti da colpire". Successivamente è arrivato un altro post su telegram che specifica: "Non siamo Hamas. Siamo 'con' Hamas e con tutti i combattenti della Resistenza contro l'occupazione terroristica sionista'. 

 

La prefettura di FIrenze ha disposto la "massima sensibilizzazione" del personale addetto alla vigilanza del Consolato a Firenze e dello stesso console. L'attenzione resta alta, come evidenziato in una riunione del coordinamento delle forze di polizia. Dopo il 7 ottobre sono state innalzate le misure di sicurezza su ben 28mila obiettivi sensibili in tutta Italia. Tra questi rientrano le sedi diplomatiche, di Israele in primis, ma anche quelle americane e di altri Paesi nel mirino dell'offensiva islamista. Indipendentemente dall'attendibilità della rivendicazione giunta su Telegram, investigatori ed intelligence non sottovalutano quanto accaduto. L'attenzione è massima per prevenire atti dimostrativi come sembra essere quello di Firenze e sventare eventuali progettualità più pericolose.

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