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Milano, boom di ricoveri dovuti alla cattiva conservazione del sushi

Sotto accusa il tonno e il pesce azzurro. Aumentano anche le denunce e gli interventi delle Asl e dei carabinieri del Nas

Mal di testa, nausea, rossore sul viso e sul collo, qualche volta il pericolo soffocamento: è la "sindrome sgombroide", una patologia dovuta all'ingestione di pesce alterato.

Tra i massimi imputati, il sushi mal conservato. I casi, a Milano, sono in aumento, tanto che l'Agenzia di Tutela della Salute lancia l'allarme: "Il sempre maggior consumo di pesce, soprattutto crudo, espone a rischi alimentari un tempo marginali".

L'ultimo caso è quello di quattro medici rimasti intossicati, il 29 settembre, dopo avere mangiato del tonno in un ristorante di via Marostica. Ma già il 2015 era stato un anno record, con ben 47 intossicazioni. Dal gennaio al 31 agosto di quest'anno, si contano 38 casi. Cifre allarmenti, da sommare alle segnalazioni che arrivano alle autorità sanitarie e alle forze dell'ordine. Sotto accusa soprattutto il tonno e il pesce azzurro, piatti forti della cucina giapponese. Dall'Ats precisano: "Non si può parlare di epidemia, ma senz'altro ci sono diversi focolai preoccupanti".