Milano, aggredì passanti con il Corano in mano: espulso 33enne egiziano
L'uomo in passato era già stato fermato per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina
La polizia ha eseguito l'espulsione di un egiziano di 33 anni, arrestato con l'accusa di lesioni con finalità di discriminazione razziale.
Il 14 ottobre, in viale Monza, a Milano, l'uomo era stato fermato dagli agenti per aver aggredito i passanti con in mano un Corano. Una volta a bordo della volante, il 33enne iniziò anche a inveire contro gli agenti, urlando, in stato di agitazione, frasi come: "Siete miscredenti, ebrei, dovrete rendere conto a Dio".
L'aggressione a Milano: calci e pugni al grido di "Allah è grande", poi l'intervento della polizia
Quel giorno, a poche ore dai gravi fatti accaduti in Israele, i poliziotti erano stati avvicinati da alcune persone che avevano riferito di essere state aggredite dall'uomo: tra queste un ecuadoriano 44enne che era stato raggiunto dall'egiziano il quale gli aveva chiesto un accendino. Al no dell'uomo, il 33enne lo aveva strattonato alle spalle afferrandogli lo zaino e facendolo cadere per poi trascinarlo per alcuni metri, prima di colpirlo con calci e pugni, urlando più volte in italiano e in arabo: "Allah è grande, oggi muoiono tutti, Allah akbar". La vittima, nel tentativo di difendersi, era stata anche morsa alla mano e alla testa.
Il precedente per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina
All'egiziano, portato all'ospedale Policlinico in forte stato di agitazione, al termine di consulto psichiatrico era stato riscontrato "un monotematico orientamento di ostilità verso l'Occidente". Il provvedimento di espulsione, deciso dal prefetto di Milano, Claudio Sgaraglia è stato eseguito con accompagnamento coattivo in frontiera su disposizione del questore, Giuseppe Petronzi. L'aggressore, dopo gli accertamenti degli agenti della Digos, è risultato avere precedenti di polizia tra cui un fermo per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
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