"Vietato stare con chi si veste da prostituta": polemiche nel Milanese
Nel nuovo regolamento di polizia di Cassina de' Pecchi si fa riferimento a chi "per atteggiamento, abbigliamento, modalità comportamentali" manifesti l'intenzione di prostituirsi
E' polemica a Cassina de' Pecchi, un Comune alle porte di Milano, per il nuovo regolamento di polizia municipale che mira a contrastare la prostituzione. Nel testo infatti, oltre a essere vietato "intrattenersi con soggetti che esercitino meretricio su strada", si fa riferimento a chi "per atteggiamento, abbigliamento, modalità comportamentali" manifesti l'intenzione di prostituirsi.
Come riporta Il Giorno, la pubblicazione del regolamento ha suscitato non poche polemiche, anche all'interno del consiglio comunale. "Sarà davvero complicato capire con quali parametri si dovrà riconoscere atteggiamento o abbigliamento che indichino l'offerta di prestazioni sessuali. Faremo una lista? Disegni di posture lecite?", si è chiesto il consigliere di minoranza Sandro Medei.
La precisazione del sindaco - In un comunicato, il sindaco leghista Elisa Balconi ha spiegato che "ogni donna come ogni uomo può circolare vestita/o come desidera sul nostro territorio: ciò che la legge vieta è il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione. Chi vuole sfruttare la prostituzione o favorirla in qualche modo, lo farà fuori da Cassina de' Pecchi. Almeno finché io sarò sindaco".
Polemiche social - Le parole della prima cittadina non sono però bastata a chiudere le polemiche. "Ventunesimo secolo e non sentirlo. Che grazie che ci concedono" e "grazie Comune di Cassina che ci consente di vestirci come vogliamo" sono due dei tanti commenti al post pubblicato su Facebook, con utenti divisi fra chi ironizza e chi invece difende la scelta dell'amministrazione.
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