FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Trovata morta a giugno nel Bresciano, la perizia di parte: Jessica Mantovani fu uccisa a calci e pugni

Lʼesame medico, richiesto dal padre della donna, conferma che le lesioni trovate sul cadavere furono "provocate da percosse"

"Me l'hanno uccisa": il padre lo ripete dal 12 giugno, giorno in cui la figlia Jessica Mantovani, 37 anni, venne trovata morta tra le grate della centrale idroelettrica di Prevalle, nel Bresciano.

E ora, dopo l'autopsia, a dargli ragione c'è anche una consulenza di parte chiesta dai genitori. "La frattura del naso e la lacerazione delle labbra sono state provocate da percosse" e "analoga spiegazione può avere la frattura delle costole".

Secondo le ricostruzioni mediche, prima di morire la donna aveva assunto cocaina, "un dosaggio discretamente elevato, ma non letale", e sarebbe stata colpita "con calci e pugni e trascinata ancora viva nel corso d'acqua". Il corpo di jessica è stato trovato in posizione fetale con un cuscino stretto tra le mani.

 

"Jessica poteva essere salvata", commenta il padre, e continua: "Sapevo che non era annegata perché mio fratello è morto 43 ani fa, a 25 anni, proprio annegando in un fiume e il suo cadavere non era nelle stesse condizioni di quello di mia figlia. Ogni giorno ripenso a quella sera in cui mi chiamò per andare a prenderla. Le dissi che sarei arrivato entro un'ora. Fossi arrivato subito oggi sarebbe ancora viva",

 

Già a settembre, dopo i primi rilievi, la Procura aveva aperto un fascicolo per omicidio, indagando a piede libero per omicidio volontario e distruzione di cadavere il 50enne Giancarlo Bresciani, a casa del quale la donna si era fatta accompagnare dal padre. E indagato è anche il 23enne Marco Zocca, nella cui auto i carabinieri hanno trovato tracce di sangue nel baule e un paio di occhiali da vista sotto un sedile.

 

Tutti i reperti sono stati inviati ai Ris di Parma nelle scorse settimane, e ora il padre chiede che "le indagini possano accelerare con l'inizio del nuovo anno, Purtroppo mia figlia frequentava la casa di uno degli indagati per procurarsi la droga, ma non riesco proprio a capire che cosa sia successo quella maledetta sera".

Commenti
Commenta
Disclaimer
Grazie per il tuo commento

Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione

Grazie per il tuo commento

Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook

Regole per i commenti

I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre

In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali