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Saronno, occupa casa di un disabile e lo schiavizza: arrestato pregiudicato

La vittima è stata ricoverata con gli arti spezzati a colpi di spranga e così i medici hanno fatto scoprire questa storia horror

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E' una vera storia da incubo quella che arriva da Saronno, in provincia di Varese.

Un pregiudicato e tossicodipendente di cinquanta anni ha con la forza occupato la casa di un disabile psichico e lo ha fatto diventare uno schiavo. A far scoprire tutto è stato l'ennesimo episodio di violenza subito dalla vittima. Il disabile, anche lui 50enne, è stato ricoverato con gli arti spezzati a colpi di spranga e i medici hanno sporto denuncia.

A ricostruire la vicenda ci hanno pensato i carabinieri che sono stati chiamati dal personale medico. L'aguzzino si era stabilito di forza a casa del disabile psichico, al quale aveva raccontato una storia pietosa facendosi invitare per un caffè. Per mesi lo sfortunato è stato trasformato in uno schiavo, con minacce, maltrattamenti fisici e psichici. Fino a due settimane fa, quando il suo persecutore, dopo averlo massacrato di botte e lasciato un'intera notte sul pavimento con la tibia e un braccio fratturati e varie costole rotte, lo ha costretto a raccontare di essere stato investito da un'auto pirata. I carabinieri non ci hanno creduto, hanno svolto accertamenti e l'incubo è finito.

I carabinieri di Saronno hanno arrestato il cinquantenne violento in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per lesioni plurime aggravate, sequestro di persona, minacce e maltrattamenti in famiglia, emessa dal gip del Tribunale di Busto Arsizio. I militari hanno ascoltato testimonianze, visionato scambi di telefonate e messaggi tra la vittima ed il suo carnefice.

Un quadro agghiacciante

- Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la vittima, 51 anni, era stata circuita per la strada, mentre rientrava dal suo lavoro in una cooperativa. Riuscito ad entrare in casa, il cinquantenne non se ne è più andato e in pochi giorni il disabile si è ritrovato a fare da schiavo e mantenere un balordo, con un passato di violenze alle spalle. I maltrattamenti, secondo quanto hanno ricostruito i carabinieri, andavano avanti da mesi. Botte, minacce, tagli con coltelli e ore trascorse chiuso in una stanza senza poter uscire.

Picchiato con una spranga

- La situazione è precipitata il 26 ottobre scorso, quando, rientrato a casa dopo l'ennesima serata di bagordi e invitato ad andarsene da quell'appartamento che non era suo, l'uomo ha scatenato tutta la sua furia, aggredendo il padrone di casa con un coltello e una spranga. Poi se ne è andato a dormire lasciandolo sul pavimento sanguinante e ferito. La mattina dopo però ha dovuto chiamare il 118, ma prima ha minacciato il disabile di "sbudellarlo" se avesse raccontato la verità.

I medici hanno chiamato il 112

- Come di prassi sono stati chiamati i carabinieri che non hanno creduto alla versione del pirata stradale. E mentre il poveretto veniva sottoposto a intervento chirurgico (prognosi di 40 giorni), hanno cominciato a indagare. Sono stati ascoltati i condomini della case popolari dove il disabile abita, datore di lavoro e familiari.

La sorella della vittima ha smascherato l'aguzzino

- La vittima intanto si confidava con la sorella, che poi è riuscita a registrare una telefonata di minacce e l'ha fornita ai carabinieri. "Se lasciato libero può commettere gravi delitti della stessa specie, data la sua spiccata pericolosità sociale". Con queste parole il giudice del Tribunale di Varese ha motivato la custodia cautelare in carcere del cinquantenne. I carabinieri lo hanno svegliato mentre dormiva tranquillamente in casa della sua vittima.