Il leader di FI chiede la piena assoluzione dalle accuse di concussione e prostituzione minorile. E' stato condannato a sette anni di carcere
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Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha presentato ricorso in appello contro la sentenza con cui è stato condannato a sette anni di carcere per il caso Ruby. Nel ricorso, depositato oggi a Milano dai suoi difensori, si chiede l'assoluzione dalle accuse di concussione e prostituzione minorile con la formula "perché il fatto non sussiste".
Nelle 480 pagine del ricorso - depositato con qualche giorno di anticipo rispetto alla scadenza dei termini - si evidenzia che Ruby ha sempre negato di aver avuto rapporti sessuali con Berlusconi e dunque si sottolinea la mancanza del reato presupposto.
Il Cavaliere il 24 giugno era stato condannato dalla quarta sezione penale del Tribunale a 7 anni di carcere e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici ritenendolo responsabile dei reati di concussione per costrizione e prostituzione minorile. Una pena, quella inflitta dal collegio presieduto da Giulia Turri, più severa rispetto alle richiesta di condanna a sei anni di reclusione proposta dal Procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dal pm Antonio Sangermano che avevano contestato all'ex premier la concussione per induzione e non, come hanno ritenuto i giudici, per costrizione.
Le motivazioni della sentenza - A novembre, nelle 326 pagine di motivazioni della sentenza, il Tribunale aveva scritto che era provato che Berlusconi, quando era presidente del Consiglio, in cambio di denaro e gioielli fece sesso con Ruby, la giovane che sapeva essere minorenne e che era stabilmente inserita "nel collaudato sistema prostitutivo ad Arcore" dove, sotto la sua regia, andava in scena il bunga-bunga, esibizione hot delle ospiti organizzata per "soddisfare i suoi desideri". Inoltre, per i giudici, per evitare che tutto ciò venisse a galla, Berlusconi "abusò del potere di premier" per fare pressioni sui funzionari della Questura di Milano e ottenere il rilascio della marocchina accusata di furto.