LA VITTIMA ERA MAROCCHINA

Omicidio alla fermata di un autobus a Milano, arrestato un 19enne egiziano

E' accusato di aver aggredito e colpito mortalmente un 28enne marocchino, incontrato per caso il 7 giugno, al culmine di una lite scoppiata per futili motivi. Era insieme ad altri due coetanei

21 Lug 2020 - 13:13
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La polizia ha arrestato a Milano un ragazzo di 19 anni, di nazionalità egiziana, perché ritenuto uno dei responsabili dell'omicidio del 28enne marocchino Mouhssine Antar, avvenuto la sera del 7 giugno alla fermata dell'autobus 91 a Milano. Il 19enne, clandestino, sarebbe uno dei tre ragazzi che hanno incontrato casualmente Antar a bordo dell'autobus e che poi, in seguito a un diverbio per futili motivi, lo hanno aggredito e colpito mortalmente.

L'aggressione e la fuga La vittima ha incontrato casualmente sulla linea 91 i tre ragazzi i quali a seguito di un diverbio, sorto per futili motivi, lo hanno aggredito e costretto, con la forza a scendere alla fermata, dove lo hanno colpito mortalmente con alcune coltellate ai fianchi, per poi darsi alla fuga facendo perdere le proprie tracce.

La ricostruzione degli investigatori Il 28enne è deceduto poche ore dopo all'ospedale Fatebenefratelli. I tre autori sono fuggiti in direzione nord, facendo perdere le loro tracce e liberandosi del coltello utilizzato nell'aggressione che è stato ritrovato sul luogo del crimine. Le numerose verbalizzazioni dei testimoni, insieme alla capillare e consistente visione delle telecamere di videosorveglianza pubblica e di alcuni esercizi commerciali di un'ampia area del nord milanese, hanno consentito di ricostruire il percorso di fuga e riprendere parzialmente i tre aggressori.

L'arresto e il lavoro per indentificare gli altri aggressori La successiva attività tecnica e l'analisi dei profili social ha permesso l'individuazione del 19enne egiziano che è stato fermato dagli agenti della squadra mobile in un appartamento in zona San Siro e tratto in arresto con l'accusa di omicidio volontario aggravato. Ulteriori perquisizioni in abitazioni nei quartieri Cenisio e Comasina sono state effettuate allo scopo di raccogliere altri elementi di prova. Sono tuttora in corso le indagini volte all'identificazione degli altri due aggressori, sicuramente legati all'arrestato.

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