Lecco, assessore ucciso dal vicino: "Il suo sacco di pellet era appoggiato alla porta del garage sbagliato"
Sarebbe questo il movente del delitto del 53enne Pierluigi Beghetto a Esino Lario
Fotogallery - Esino Lario (Lecco), i carabinieri sul luogo dellʼaggressione
Massacrato per un sacco di pellet.
Questo sarebbe il movente all'origine dell'omicidio dell'assessore 53enne Pierluigi Beghetto, ucciso a coltellate sul petto con un falcetto dal vicino di casa, a Esino Lario, Lecco. E' stato lo stesso 60enne musicista di strada Luciano Biffi, confessando il delitto, a dare la sua motivazione: una lite scaturita per un sacchetto di pellet appoggiato sulla porta del box sbagliato. Prima una sassata alla testa, poi diversi colpi di roncola, infine il fendente alla gola. "Non è riuscito a urlare", ha aggiunto il killer. Tanta improvvisa violenza scaturita, dunque, per la gestione degli spazi comuni del piccolo cortile del loro caseggiato.
Luciano Biffi è stato un fiume in piena davanti al pm che lo ha interrogato a poche ore dal delitto del vicino di casa. Il reo confesso avrebbe perso la testa per alcuni sacchi di pellet che la vittima aveva lasciato negli spazi comuni della palazzina del centro storico, dove entrambi avevano un appartamento, il primo al terzo piano, il secondo al secondo.
Non sembra che tra i due sia scoppiata una vera e propria lite domenica mattina, perché nessuno ha testimoniato di aver sentito urlare. Ma Biffi, come lui stesso ha riferito, ha colpito più volte Beghetto con un falcetto da giardino, senza alcun preavviso. "Il mio assistito mi è parso lucido, ma molto provato per quanto successo – ha riferito l'avvocato d'ufficio –. Già subito dopo il delitto aveva reso dichiarazioni spontanee. Ovviamente è devastato per quello che ha commesso".
Stando alla stampa locale, pare che tra i due non scorresse buon sangue per questioni condominiali. In passato le discussioni avevano riguardato perlopiù una perdita idrica e dei tubi ammalorati che Biffi, da poco tempo tornato a vivere stabilmente in paese, dopo una vita da sassofonista e artista di strada, non voleva sostituire, ma che avrebbero causato infiltrazioni d'acqua nell'appartamento sottostante di Beghetto, che con la famiglia risiedeva a Usmate Velate (Monza e Brianza).
Attesa per l'autopsia sul corpo dell'assessore e sull'udienza di convalida dell'arresto per Biffi.
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