FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Fabrizio Corona può tornare a casa Lascia la comunità di don Mazzi

Il tribunale di Sorveglianza di Milano ha disposto lʼaffidamento ai servizi sociali sul territorio. Ai giudici aveva detto: "Sono cambiato"

fabrizio corona
ansa

Fabrizio Corona può ritornare a casa.

Ha infatti ottenuto l'

affidamento ai servizi sociali sul territorio

e questo significa che gli sarà concesso di

lasciare la comunità di don Mazzi, Exodus

, nella sede staccata di Gallarate (Varese), per ritornare al suo domicilio. A prendere la decisione sul futuro dell'ex fotografo è stato il

Tribunale di Sorveglianza di Milano

.

Ai giudici: "Sono cambiato" -

Durante l'udienza per decidere sulla conferma o meno dell'affidamento ai servizi sociali, tenutasi giovedì davanti a un collegio di giudici della Sorveglianza, l'ex fotografo dei vip aveva ribadito più volte di essere cambiato e aveva esplicitamente chiesto un'opportunità "per dimostrarlo".

I giudici, stando a quanto riferito dai legali, hanno quindi confermato l'affidamento, permettendo che

si svolga "sul territorio"

. In altre parole, Corona non dovrà più stare nella comunità, ma potrà tornare a casa. Dovrà però seguire una serie di disposizioni relative all'

affidamento in prova

.

Corona non potrà diffondere foto, né usare i social -

Fabrizio Corona non potrà diffondere fotografie, né utilizzare i social network come Facebook e Twitter, né rilasciare interviste. Sono queste alcune delle prescrizioni contenute nel provvedimento del giudice estensore Giovanna Di Rosa. "Ce l'abbiamo fatta, sono contentissimo, ringrazio voi avvocati e i giudici", ha detto Corona ai suoi legali.



L'uscita dal carcere e don Mazzi -

A giugno, dopo circa due anni e mezzo di detenzione, Corona era uscito dal carcere ottenendo l'affidamento in prova ai servizi sociali nella comunità "Exodus" di don Mazzi. In quel caso, il giudice Giovanna Di Rosa aveva concesso l'affidamento per una serie di ragioni, tra cui l'assenza di pericolosità sociale e il passato di tossicodipendenza dell'ex agente fotografico.