Coronavirus, morto a Milano l'architetto Vittorio Gregotti
Considerato uno dei grandi maestri dellʼarchitettura del ʼ900, era ricoverato alla clinica San Giuseppe per una polmonite
E' morto a Milano l'architetto Vittorio Gregotti. Aveva 92 anni ed era ricoverato per una polmonite da coronavirus. A darne notizia è stato, su Facebook, Stefano Boeri, il presidente della Triennale. Nato a Novara il 10 agosto 1927, Gregotti è considerato uno dei grandi maestri dell'architettura del '900.
La ristrutturazione da ex fabbrica a teatro del Teatro Fonderia Leopolda è stato l'ultimo lavoro di Gregoretti. Anche la moglie, Marina Mazza, è ricoverata nello stesso ospedale, la clinica San Giuseppe di Milano.
"Ha fatto la storia della nostra cultura" - Boeri nel ricordare l'architetto Gregotti ha scritto che con lui è scomparso anche "un saggista, critico, docente, editorialista, polemista, uomo delle istituzioni, che - restando sempre e prima di tutto un architetto - ha fatto la storia della nostra cultura. Concependo l'architettura come una prospettiva sull'intero mondo e sulla intera vita. Che grande tristezza".
La carriera - Gregotti era nato a Novara nel 1927. Dopo la laurea in architettura nel 1952 al Politecnico di Milano entrò, come prima esperienza, nello studio BBPR. Dal 1953 al 1968 svolse la sua attività in collaborazione con Ludovico Meneghetti e Giotto Stoppino. Nel 1974 fondò la Gregotti Associati di cui è presidente. E' stato anche docente di Composizione architettonica presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, ha insegnato nelle Facoltà di Architettura di Milano e Palermo. Nel corso della sua attività accademica è stato anche "visiting professor" alle Università di Tokyo, Buenos Aires, San Paolo, Losanna, Harvard, Filadelfia, Princeton, Cambridge (U.K.) e all'M.I.T. di Cambridge (Mass.).
Da Pechino a Berlino - Tra i suoi numerosi interventi si contano anche la risistemazione di Potsdamer Platz a Berlino, i progetti del Teatro degli Arcimboldi a Milano, del Gran Teatro Nazionale di Pechino. e della Chiesa di san Massimiliano Kolbe, a Bergamo. Su Facebook è stata aperta una pagina pubblica in suo ricordo.
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