a palermo 4 giudici in quarantena

Coronavirus, due magistrati positivi a Milano: 6° piano evacuato e sanificato, sospese le udienze civili non urgenti

A Palermo quattro magistrati della procura in quarantena volontaria

03 Mar 2020 - 19:11
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L'emergenza coronavirus è arrivata anche all'interno del Tribunale di Milano. Due magistrati, infatti, sono risultati positivi, facendo diventare necessaria l'evacuazione del sesto piano del Palazzo di Giustizia: fuori tutti (giudici, avvocati e altri presenti) per rendere possibile la sanificazione dell'ambiente. Il presidente del tribunale di Milano, Roberto Bichi, ha deciso di sospendere tutte le udienze civili non urgenti.

A Milano udienze (non tutte, ma una buona parte) sospese, quindi. La maggior parte rinviata a data da destinarsi. La decisione del presidente Bichi è stata presa perché ritenuta necessaria alla luce della "diminuzione delle risorse" per l'auto isolamento imposto ai due magistrati positivi al coronavirus. Il sesto piano del Palazzo di Giustizia, evacuato per permettere alle squadre specializzate di sanificare gli uffici, le cancellerie e le aule delle due sezioni coinvolte, è adesso da considerarsi sicuro, ma gli avvocati di Milano hanno chiesto ulteriori misure prudenziali: non solo rinviare le udienze civili non urgenti, ma rinviare tutti processi.


Gli avvocati di Milano: "Rinviare tutti i processi" - "Una notizia che desta grande attenzione e apprensione. Non abbiamo mai chiesto che il Tribunale venga chiuso, ma crediamo che ci debba essere il rinvio di tutti i processi civili e penali non urgenti, non è più il momento di tergiversare". Lo ha spiegato Vinicio Nardo, presidente dell'Ordine degli avvocati di Milano, facendo riferimento al caso dei due giudici che sono risultati positivi al Coronavirus. "Va fatto tutto ciò che serve per la sicurezza - ha aggiunto Nardo - per questo tutto ciò che può essere rinviato deve essere rinviato ora che il tribunale ha fatto questo salto di qualità verso il basso".


Palermo, quattro magistrati della procura in quarantena volontaria - Se a Milano due magistrati sono risultati positivi al coronavirus, a Palermo è scattata l'autoquarantena volontaria per i magistrati della procura di Palermo che nelle scorse settimane erano stati nelle zone a maggior rischio di contagio. Il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi ha consigliato ai magistrati di lavorare da casa per due settimane dal rientro a Palermo. Secondo quanto si è appreso sarebbero quattro i magistrati (fra sostituti procuratori e aggiunti) che hanno accolto la richiesta facoltativa del procuratore. Una misura a titolo precauzionale dopo le tensioni che si sono registrate nel tribunale di Messina nei giorni scorsi, quando si è scatenato il panico per la presenza di una donna residente a Lodi, venuta a testimoniare in un processo civile. Nessuno dei quattro magistrati al momento ha fatto registrare sintomi influenzali e nessuno è stato sottoposto al tampone.


L'attività giudiziaria prosegue anche se con limitazioni, sui processi penali valuteranno i giudici - A Milano la giustizia non si ferma. "Le essenziali attività giurisdizionali" proseguiranno ma "con limitazioni dei servizi", come il rinvio delle udienze, per i processi penali, che spetterà ai singoli giudici e ai presidenti delle varie sezioni valutare di volta in volta. E' questa la decisione presa dai capi di tutti gli uffici giudiziari di Milano dopo il caso dei due giudici risultati positivi al test del Coronavirus. I vertici della giustizia milanese hanno deciso di "monitorare la situazione in via continuativa" e di "adottare, sulla base degli esiti del monitoraggio in corso e avuto riguardo alle
peculiarità di ogni ufficio, provvedimenti che garantiscano la continuità delle essenziali attività giusrisdizionali,  anche con limitazione dei servizi tra cui il rinvio di udienze penali". Toccherà tuttavia ai singoli giudici e ai presidenti dei collegi valutare caso per caso l'eventuale "grave pregiudizio" che potrebbe derivare dal rinvio di un'udienza. 

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