Tentata concussione continuata

"Beviamo un caffè indiscreto?", il sexgate che inguaia il sindaco di Mantova

Mattia Palazzi è stato interrogato per tre ore nell'ambito dell'inchiesta sulle avances via sms alla vicepresidente di un'associazione culturale in cambio di fondi. "Sono a posto con la coscienza", la difesa

29 Nov 2017 - 08:40
 © ansa

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Uno scandalo sessuale ha travolto il sindaco Pd di Mantova Mattia Palazzi, 39 anni. Al centro dell'inchiesta sulle avances che il primo cittadino avrebbe rivolto nell'ultimo anno alla vicepresidente di un'associazione culturale in cambio di fondi, centinaia di sms e messaggi whatsapp esplicitamente hot, come riporta La Repubblica. "Beviamo un caffè indiscreto?", è quello più frequente e martellante. Per far luce sull'ipotesi di reato di tentata concussione continuata Palazzi è stato interrogato in Procura per tre ore. "Sono a posto con la mia coscienza", ha dichiarato al termine, mentre spunta un'altra testimone e si cerca di far luce su fondi alle associazioni per due milioni di euro anche in cambio di voti.

I messaggi hot nelle mani degli inquirenti Sms e messaggi Whatsapp espliciti, se ne contano una sessantina ritenuti "fonti di prova", sarebbero stati inviati in un anno, dal novembre 2016 fino a pochi giorni fa, dallo smartphone del sindaco Palazzi a quello di una 40enne mantovana, vicepresidente di un'associazione culturale che lo avevo contattato per dei finanziamenti. "Beviamo un caffè indiscreto?", come riporta La Repubblica è quello più frequente, oltre a "Stai alle regole, qui decido io". La donna, con un recente passato politico nel Pd, nega di aver sporto denuncia per molestie. Si parla di una confidenza fatta alla presidente della sua associazione quando il sindaco la palpeggiò in sua presenza.

Dopo tre ore di interrogatorio confermato il capo di imputazione "E' stato un interrogatorio pesante come pesanti sono in genere tutti gli interrogatori - ha detto l'avvocato del sindaco Paolo Gianolio al termine delle tre ore di domande alle quali è stato sottoposto dalla Procura il suo assistito -. L'ipotesi di reato di tentata concussione continuata è stata confermata. Palazzi ha ricostruito i fatti in parte con precisione, secondo quello che si ricordava considerando che si parla di una vicenda che andava avanti da un anno. Le risposte sono state convincenti, sempre per quello che poteva ricordare. Procuratore e sostituto non hanno mostrato tutte le prove in loro possesso, ma in questa fase, con le indagini che rimangono aperte, è normale". Avvicinato dai giornalisti lo stesso Palazzi ha da parte sua commentato di "essere a posto con la coscienza " e di aver sempre amministrato "con trasparenza e onestà". Alla domanda se parteciperà al consiglio comunale e se si dimetterà ha risposto: "Non lo so".

Lo scandalo si allarga: spunta un'altra testimone Stando a quanto riportato da Il Fatto quotidiano, l'aspetto sessuale sembra solo la punta dell'iceberg. Nei giorni scorsi, infatti, in gran segreto la Procura avrebbe ascoltato per oltre 4 ore, come testimone, una donna, un'altra appartenente a un'associazione culturale mantovana, che aveva denunciato su Facebook "le ombre che stanno dietro i fondi dati alle associazioni", parlando anche di voto di scambio, "ma su questo capitolo il sindaco non risulta indagato", come riporta la testata. Una bomba ad orologeria, dunque, che rischia di scoppiare per fare luce su due milioni di euro elargiti dal 2016, quando Mantova è stata eletta capitale della cultura.

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