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Genova, anziano trovato morto dentro una voragine: forse caduto a causa di un malore

La buca, creatasi per il maltempo nel 2016, non è stata mai coperta a causa di pendenze giudiziarie tra privati e comune

Genova, anziano trovato morto dentro una voragine: forse caduto a causa di un malore - foto 1
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Il corpo senza vita di un anziano di 87 anni è stato trovato in una voragine, profonda tre metri, formatasi da due anni in via Berno, nel quartiere di San Fruttuoso, a Genova.

A dare l'allarme sono stati alcuni residenti della zona che hanno notato il cadavere del pensionato all'interno della buca, che si era formata nel marzo del 2016 a seguito di un'ondata di maltempo. La polizia ipotizza che l'uomo possa essere caduto a causa di un malore.

La voragine risalirebbe ai giorni dell'alluvione del 2016 anche se già negli anni precedenti in quel tratto di via Berno, strada costruita ai margini della tombinatura del rio delle Rovare, c'erano stati dei cedimenti dell'asfalto. La procura ha aperto un'indagine con l'ipotesi di omicidio colposo a carico di ignoti. La vittima si chiamava Emilio Quinto, di 87 anni. L'anziano potrebbe essere uscito da casa per chiedere aiuto dopo essersi sentito male e una volta in strada è caduto nella voragine transennata.

Dal 2000 liti tra privati e Comune - A partire dal 2000 si registrano battaglie legali al Tar tra privati e Comune di Genova sulla situazione di pericolo di via Berno. In primo piano l'esplosione della tombinatura con crollo del suolo stradale nel 2011, casus belli di una delle liti. E' quanto emerge da due cause registrate al Tar. Via Berno è una strada privata realizzata alcuni decenni fa attraverso la "tombinatura" del rio Rovare. Una causa riguarda il ricorso di una cittadina presentato nel settembre 2000 contro il Comune di Genova e nei confronti del consorzio utenti di via Berno e di un condominio della stessa via, chiedendo l'annullamento del "provvedimento di ricostruzione del tratto di canalizzazione per eliminare il pericolo per l'incolumità pubblica e privata". Il Tar della Liguria aveva respinto la richiesta di sospensiva, poi la ricorrente non aveva proseguito la causa e il Tar aveva dichiarato chiusa la lite con atto depositato nel febbraio del 2012.

Nel 2014, invece, la stessa ricorrente della causa precedente assieme ad altri due privati aveva presentato un nuovo ricorso al Tar contro il Comune di Genova, per annullare la determina dirigenziale del 2013 con la quale è stato pronunciato decreto di esproprio, con l'imposizione di servitù di sottosuolo in favore del Comune di Genova di un tratto di via Berno, per una superficie di circa 150 mq "interessati alla realizzazione della galleria scolmatrice del torrente Bisagno a servizio dei torrenti Ferreggiano, Noce e Rovare".