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Vatileaks 2, mons. Balda sotto torchio 3 ore: "Ho passato documenti ai giornalisti"

Prosegue il processo in Vaticano dove il prelato spagnolo ha descritto il clima di pressioni e condizionamenti subiti da Francesca Chaoqui

Vatileaks 2, mons. Balda sotto torchio 3 ore:
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"Sì, ho passato documenti ai giornalisti".

Lo ha ammesso da mons. Lucio Vallejo Balda nel processo "Vatileaks 2", incalzato dalle domande dei promotori di giustizia. Nel suo interrogatorio in aula, che continuerà martedì, Balda ha comunque descritto il clima di pressioni e condizionamenti che dopo il termine dei lavori Cosea subiva da Francesca Chaouqui.

Nel corso dell'interrogatorio fiume durato quasi tre ore, il prelato spagnolo ha anche detto che tra i motivi per i quali temeva Francesca Immacolata Chaouqui c'era anche il fatto che "lei mi aveva detto di essere il numero due dei servizi segreti italiani". Monsignor Balda ha anche aggiunto che credeva di essere controllato.

L'audizione del prelato spagnolo detenuto in Vaticano, che continuerà martedì, è iniziata dopo che il Tribunale presieduto da Giuseppe Dalla Torre ha ordinato che il processo continuasse in contumacia per Gianluigi Nuzzi (assente perché martedì impegnato in un'altra udienza penale a Milano) e ha acquisito agli atti, su richiesta della legale della Chaouqui Laura Sgro', la denuncia-querela presentata dall'imputata stamane in Vaticano contro il giornalista spagnolo Gabriel Ariza del sito infovaticana.com, per un articolo sul nuovo arresto di Balda, e le cartelle cliniche sulla gravidanza della stessa Chaouqui gli eventuali rischi di parto prematuro. Il Tribunale ha acquisito anche la lettera della Chaouqui al Papa per farsi sciogliere dal "segreto pontificia" negandone però la lettura in aula.

Nell'interrogatorio di Balda è spuntata anche la notte in cui in un albergo a Firenze Francesca Chaouqui gli si sarebbe presentata in camera, secondo quanto lui stesso ha scritto nel memorandum difensivo.

"Chaouqui mi disse: 'Unico aiuto può essere la mafia'" - "Non avevo la certezza giuridica, né le prove, ma la certezza morale che Francesca avesse altri interessi, non completamente legittimi". E' una delle cose dette sulla co-imputata Francesca Chaouqui da mons. Lucio Vallejo Balda. "Secondo me - ha detto Vallejo rispondendo alle domande dei pm - dietro Chaouqui c'era un mondo pericoloso. E il giornalista Fittipaldi mi disse: 'ma guarda che in questo mondo c'e' anche Nuzzi'". Fra gli episodi raccontati dal prelato spagnolo, ora detenuto in cella in vaticano, c'e' stato quello del dicembre 2014, quando "Francesca si sentiva esclusa dal poter continuare il suo lavoro in Vaticano. Durante una conversazione davanti a Casa Santa Marta mi disse: 'L'unico aiuto possibile può essere la mafia'".