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Roma, sentenza storica della Cassazione: "Il clan Fasciani è la mafia di Ostia"

Eʼ la prima volta nella storia della città che è riconosciuta lʼesistenza di una mafia "autoctona"

Roma, sentenza storica della Cassazione: "Il clan Fasciani è la mafia di Ostia" - foto 1
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Sono definitive le dieci condanne per associazione mafiosa e altri reati aggravati dall'uso del metodo mafioso nei confronti dei membri del clan Fasciani. Lo ha stabilito la seconda sezione penale della Cassazione, che ha in gran parte confermato la sentenza della Corte d'appello di Roma del 4 febbraio.

"Il clan Fasciani è la mafia di Ostia", hanno affermato i giudici che hanno comminato oltre 27 anni di reclusione al "patriarca" Carmine Fasciani.

E' la prima volta nella storia della città di Roma che la Cassazione riconosce l'esistenza di una mafia "autoctona", che ha piegato il territorio - il litorale romano - ne ha regolato i rapporti economici, ha comandato il traffico di droga e si e' giovato della copertura dell'omertà. La prima volta che una sentenza per mafia passa in giudicato.

 

Non era successo per la banda della Magliana. E davanti alla Cassazione non ha retto l'accusa di 416 bis per il Mondo di mezzo di Massimo Carminati e Salvatore Buzzi. "Ostia può voltare pagina e alzare la testa", ha detto la sindaca, Virginia Raggi, che ha atteso per oltre un'ora al Palazzaccio la decisione della seconda sezione penale e dopo la lettura ha stretto in un abbraccio la giornalista Federica Angeli, sotto scorta proprio per le minacce dei potenti di Ostia.

 

"E' una sentenze storica, viene affermato in modo chiaro che a Roma c'è stata, che c'è, la mafia. È importante perché per iniziare la cura bisogna riconoscere la malattia", ha aggiunto la sindaca. Il collegio, presieduto da Giovanni Diotallevi, ha confermato in toto l'impianto della sentenza dell'appello bis, del 4 febbraio scorso, aprendo solo a ritocchi di pena. Oltre 27 anni di reclusione a Carmine Fasciani, 12 anni e 5 mesi a Silvia Bartoli, 11 anni e 4 mesi alla figlia Sabrina e 6 anni e 10 mesi alla figlia Azzurra, considerate partecipi ma non con ruoli apicali.

 

La Cassazione ha respinto il ricorso della procura generale di Roma, sostenuto anche dal pg di Cassazione Pietro Gaeta, che avrebbe voluto riaprire il processo, per aggravarne la posizione. Dieci anni e 5 mesi (con un ritocco di un mese) ad Alessandro Fasciani, arrestato due settimane fa perché ritenuto in procinto di lasciare il paese. Confermata la condanna a 8 anni e mezzo anche a Terenzio Fasciani, fratello di 'don' Carmine.

 

Dovranno risarcire le parti civili, Comune di Roma, Regione Lazio, e le associazioni antimafia, tra cui Libera ed Sos Impresa. Questa è la seconda volta che il processo arriva in Cassazione. In primo grado ci furono condanne severe, oltre 200 anni di carcere; in appello Carmine Fasciani e la moglie furono ritenuti a capo di un gruppo organizzato finalizzato alla commissione di reati di usura, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti, cadde però l'accusa di associazione e l'aggravante della modalità mafiosa, ritenendo non provata la "pervasività" e "il potere coercitivo".

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