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Roma, bimbo precipita nel vano ascensore Tre indagati per omicidio colposo

Il dramma nella stazione Furio Camillo. La vittima aveva quattro anni. La Procura di Roma procede per omicidio colposo nei confronti di un addetto Atac e due vigilantes

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Sono tre al momento le persone denunciate per la morte del bambino precipitato giovedì nel vano ascensore della stazione Furio Camillo della metro di Roma. Si tratta di un addetto Atac e di due vigilantes denunciati per concorso in omicidio colposo. Quando il bimbo è stato estratto dai vigili del fuoco dalla tromba dell'elevatore era già morto dopo essere caduto nel vuoto.

Roma, bimbo precipita nel vano ascensore Tre indagati per omicidio colposo

rocura apre fascicolo per omicidio colposo - Sulla vicenda sono in corso indagini dei carabinieri della compagnia Piazza Dante per ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente. La procura procede per omicidio colposo e ha disposto il sequestro dell'impianto con la chiusura della stazione metro. Ascoltati testimoni, addetti della stazione e al vaglio le registrazioni delle telecamere di sorveglianza.

Assessore Trasporti: "Errore umano" - "E' stato un errore umano -ha detto l'assessore ai Trasporti Guido Improta- un eccesso di generosità di un agente della stazione". Che, stando al regolamento, avrebbe dovuto attendere i tecnici addetti all'ascensore ma forse sentendo le urla di madre e figlio ha tentato una manovra non sicura, "una procedura non codificata".

Bimbo precipitato nel vuoto forse preso dal panico - Da una prima ricostruzione sembra sia stata questione di un attimo. Il bimbo era rimasto bloccato in ascensore con la mamma ed è precipitato durante le operazioni di trasbordo. Il personale della stazione avrebbe raggiunto infatti l'ascensore bloccato attraverso un elevatore parallelo che ha una porticina comunicante, una sorta di botola. Tra i due ascensori ci sarebbe stato però un salto, una zona di vuoto, e proprio qui sarebbe precipitato il piccolo: tra le ipotesi quella che il bimbo all'apertura della porta, forse spaventato, si sarebbe lanciato verso la via di fuga cadendo nel vuoto.

Chi indaga vuole accertare, in primo luogo, perché il dipendente dell'azienda di trasporto locale, pur non essendo abilitato a quella tipo di manovra, abbia deciso di intervenire, considerato che una squadra di soccorso era stata allertata dall'altro impiegato a lavoro presso la stessa stazione metropolitana. Per quanto riguarda la posizione dei due vigilantes, secondo una prima ricostruzione, non avrebbero avuto un ruolo tecnico nella manovra, limitandosi al controllo della situazione. Gli inquirenti, infine, hanno acquisito tutte le registrazioni delle comunicazioni intercorse tra la madre del bambino e l'altro impiegato dell'Atac, non indagato, che è rimasto nella guardiola in contatto con la signora.

Sotto shock il dipendente della stazione - Sconvolto il dipendente presente al momento dell'incidente che è stato colto da malore e assistito, assieme alla madre del piccolo, dal personale del 118. Testimoni dicono di avere visto i vigili del fuoco, avvezzi ad ogni tragedia, piangere. Contestato il sindaco Marino: "Vattene" - A recarsi alla fermata della metro anche il sindaco Ignazio Marino che ha voluto incontrare personalmente la donna ma è stato fortemente contestato dai cittadini all'uscita della metro con urla, insulti e espliciti "Vattene".

Roma in lutto, un minuto di silenzio durante gli spettacoli in programma nella Capitale - In segno di lutto il Campidoglio ha stabilito per stasera un minuto di silenzio durante gli spettacoli nei piu' importanti luoghi di cultura di Roma: dal Teatro dell'Opera all'Auditorium, Santa Cecilia. Mentre e' stato annullato il dibattito con il presidente Zingaretti e sospese tutte le iniziative previste per questa sera alla Festa de L'Unita' di Roma.