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Piratavano segnale pay tv: 5 arresti, utenti a rischio denuncia

I clienti pagavano abbonamenti a prezzi fortemente concorrenziali (tra i 15 e i 20 euro, a fronte di un valore commerciale di oltre 100 euro)

Piratavano segnale pay tv: 5 arresti, utenti a rischio denuncia - foto 1
ansa

Vendevano a prezzi stracciati a migliaia di utenti abbonamenti alle pay tv piratando il segnale: 5 persone sono state arrestate dalla guardia di finanza, che ha anche compiuto perquisizioni in undici regioni.

L'indagine ha toccato anche altri Paesi come Spagna, Germania e Svizzera coinvolgendo le rispettive forze di polizia. Migliaia gli utenti, che ora rischiano la denuncia per violazione della legge sul diritto d'autore.

Dopo aver creato, in tal modo, il "bouquet" di canali, il gruppo criminale provvedeva ad abilitare i clienti privati alla visione, tramite codici di accesso, su smart-tv, personal computer, tablet e smartphone, dietro pagamento di "abbonamenti" illeciti a prezzi fortemente concorrenziali (tra i 15 e i 20 euro, a fronte di un valore commerciale di oltre 100 euro).

Il volume d'affari complessivo ricostruito dal 2015 ad oggi ammonta a oltre un milione di euro. Gli indagati sono 49 per reati in materia di pirateria audio-visiva e riciclaggio. Nei confronti di 12 di essi si procede anche per il reato di associazione per delinquere. Tra questi ultimi figurano 5 cittadini italiani, promotori del sistema, destinatari della misura di custodia cautelare (i primi 4 in carcere e l'ultimo agli arresti domiciliari).

L'organizzazione era articolata in piu livelli: al vertice operavano le cosiddette "sorgenti", che provvedevano alla decriptazione del segnale e alla sua rivendita agli intermediari o reseller; questi, a loro volta, procedevano alla vendita del servizio ai clienti finali. A tali soggetti si affiancavano i "riciclatori", titolari o utilizzatori delle carte di credito sulle quali confluiva il profitto dell'attivita' delittuosa. Il grado di professionalitàraggiunto dal sodalizio e stigmatizzato nell'ordinanza di custodia cautelare, in cui viene dato atto di "una capacità organizzativa importante e finalizzata alla costituzione di una impresa distributrice parallela in grado di fornire servizi del tutto analoghi alle aziende lecite, dalle verifiche di fattibilitàall'installazione del servizio, alla fornitura mantenendo standard adeguati fino anche all'assistenza tecnica alla clientela".