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Manuel non muove le gambe, il padre: "Chi ha visto, parli" | Scambio di persona per il cappellino?

Il nuotatore colpito in strada presenta "un buono stato di coscienza" ma "non ci sono segni di ripresa agli arti inferiori". Lʼappello del genitore, mentre si rafforza lʼipotesi dellʼerrore

Manuel non muove le gambe, il padre:
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Manuel Bortuzzo, il 20enne nuotatore di Treviso ferito da un colpo di arma da fuoco davanti a un pub a Roma, presenta "un buono stato di coscienza una volta sospesa l'anestesia" ma "non ci sono segni di ripresa agli arti inferiori".

A fare il punto sulle condizioni di salute del ragazzo ferito, ancora in prognosi riservata, è Alberto Delitala, direttore del dipartimento di Neuroscienze dell'Ospedale San Camillo di Roma. "Per quanto riguarda la funzionalità del midollo, - ha proseguito Delitala, - non ci sono novità, non ci sono segni di ripresa agli arti inferiori". Intanto il padre di Manuel lancia un appello: "Chi ha visto abbia il coraggio di parlare". Intanto si rafforza l'ipotesi dello scambio di persona: Manuel forse tradito dal cappellino che indossava.

"Non ci sono segni di ripresa agli arti inferiori" "I colleghi della rianimazione - ha spiegato Delitala - hanno effettuato una finestra anestesiologica, con cui è stata valutato lo stato di coscienza del paziente una volta sospesa l'anestesia, e che è risultato essere buono: ha dimostrato di entrare in contatto con l'ambiente. E questa è una buona notizia". Per quanto riguarda la funzionalità del midollo, ha proseguito Delitala, "non ci sono novità. Non ci sono segni di ripresa agli arti inferiori. Verrà eseguita una risonanza magnetica e sono in corso i potenziali evocati, che ci daranno un'indicazione sulla possibilità del midollo spinale di condurre l'impulso nervoso".

"Auspichiamo - ha spiegato Fabrizio d'Alba, direttore generale dell'Ospedale San Camillo Forlanini di Roma - un esito più favorevole possibile; il ragazzo è in ottime mani. Stiamo cercando di gestire queste situazioni col giusto riserbo situazioni come questa, che non devono portarsi dietro a fatti medici altre ansie e preoccupazioni". "La famiglia del giovane - ha aggiunto d'Alba - alloggia a Roma ed è costantemente in contatto con i sanitari e noi saremo al loro fianco anche per gestire le fasi successive a questa".

L'appello del padre di Manuel: "Chi ha visto, parli" Franco Bortuzzo, padre del giovane nuotatore, non si capacita di come sia possibile nel 2019 che si spari per strada all'impazzata e lancia un appello: "Chi ha visto abbia il coraggio di parlare".

"Manuel - ha raccontato - era assieme alla sua nuova ragazza che ha conosciuto nel Centro Olimpico e avevano deciso di festeggiare e mangiare un panino fuori con gli amici. Ho visto la ragazza, era sconvolta, durante la sparatoria era vicino a lui, poteva essere colpita anche lei, venticinque minuti ad aspettare l'ambulanza con uno agonizzante per terra e la polizia è stata dura".

L'ultima volta che il padre ha sentito Manuel al telefono è stato la mattina di sabato: "Verso mezzogiorno mi aveva fatto vedere filmati di come era migliorato nella bracciata, quanto impegno mette a fare 19 chilometri al giorno".

"Questa è la vita, - aggiunge il padre; - una persona che è ignara può essere coinvolta in questo, che ha dell'incredibile nel 2019; con tutti i sacrifici che ho fatto in tutta la mia vita per tenere lontano i figli dalle strade, ho quattro figli, tutti nuotatori, sono riuscito a portare mio figlio per il suo talento al Centro Olimpico di Roma, ho sempre cercato in tutte le maniere di toglierli via dalle strade e oggi sono vittima di una cosa successa su una strada".

Infine l'appello: "Se qualcuno ha il coraggio di dare un segnale, un avviso e di aiutare l'autorità giudiziaria ne sarei grato, siamo nel 2019 e ancora succedono queste cose nelle strade. Io confido che chi ha visto qualcosa abbia il coraggio di dire 'io ho visto' e aiuti la polizia nelle indagini per fermare queste due persone che hanno sparato da un motorino colpendo all'impazzata persone che non c'entravano niente".

Si rafforza l'ipotesi dello scambio di persona "E' molto probabile che Manuel portasse quel cappellino che indossa sempre, come tanti ragazzi della sua età. Forse è per questo che è stato scambiato per un'altra persona, ma di questo ovviamente non ne ho alcuna certezza", ha detto Franco Bortuzzo, che cerca di trovare una spiegazione a quanto accaduto al figlio. "Gli amici di Manuel mi hanno detto che lui tornava da una festa di 18 anni e i ragazzi erano divisi in due gruppi - ha aggiunto il genitore. - Quando gli hanno sparato, stavano per rimettersi in macchina e tornare a casa".

Un fermato per la rissa Gli agenti della squadra mobile di Roma hanno fermato una persona: secondo gli investigatori ha partecipato alla rissa precedente al ferimento di Manuel Bortuzzo. Il fermato non parla, non conferma la sua presenza e gli investigatori stanno conducendo accertamenti in relazione al suo ruolo.

Bortuzzo è stato ferito a colpi di pistola in piazza Eschilo, intorno alle due di notte tra sabato e domenica, dall'altro lato della strada dove in un pub era scoppiata una rissa e secondo le ricostruzioni della polizia sarebbe stato ferito per uno scambio di persona. Il giovane infatti era con altri amici diretto al locale e proprio la presenza della pattuglia della polizia intervenuta per sedare la rissa avrebbe fatto cambiare idea al gruppo che si è allontanato.

Ma poco dopo due persone in moto lo hanno avvicinato, gli hanno gridato qualcosa e poi sparato. Almeno tre i colpi esplosi. L'ipotesi è che chi ha sparato avesse partecipato alla rissa e sparato al giovane scambiandolo per un'altra persona.