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Consiglio di Stato: ok al pranzo portato a scuola da casa, respinto ricorso del Comune di Benevento

Per i giudici, "la scelta restrittiva radicale del Comune limita una naturale facoltà dellʼindividuo, vale a dire la scelta alimentare"

Consiglio di Stato: ok al pranzo portato a scuola da casa, respinto ricorso del Comune di Benevento - foto 1
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Sul "panino libero" a scuola interviene anche il Consiglio di Stato che, dopo il Tar, dà ragione ai genitori che avevano fatto ricorso contro il regolamento del Comune di Benevento, guidato da Mastella.

L'amministrazione sannita aveva vietato il consumo a scuola di cibi portati da casa imponendo la mensa pubblica nelle scuole della città. Per il legale dei genitori, la sentenza è destinata ad "avere un respiro a carattere nazionale".

La sentenza del Consiglio di Stato riguarda il ricorso in appello proposto dal Comune di Benevento, in seguito alla sentenza del Tar della Campania che il 13 marzo scorso aveva annullato il regolamento voluto dalla giunta comunale.

"Il regolamento impugnato - spiegano i giudici - presenta plurimi profili di illegittimità, già evidenziati dalla sentenza appellata, che merita di essere confermata". Infatti per la Corte "vi è, anzitutto, un'incompetenza assoluta del Comune, che con il regolamento impugnato impone prescrizioni ai dirigenti scolastici, limitando la loro autonomia". Inoltre, in questo contesto, "la scelta restrittiva radicale del Comune limita una naturale facoltà dell'individuo - afferente alla sua libertà personale - e, se minore, della famiglia mediante i genitori, vale a dire la scelta alimentare, che è per sua natura e in principio libera, e si esplica vuoi all'interno delle mura domestiche vuoi al loro esterno".

In più per i giudici amministrativi il regolamento "interferisce con la circolare del Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca (Miur) 348 del 3 marzo 2017, rivolta ai direttori degli Uffici scolastici regionali", che in attesa della pronuncia della Corte di Cassazione innanzi alla quale sono pendenti alcuni ricorsi proposti dallo stesso Miur contro le pronunce dei giudici di merito ha, "nelle more, confermato la possibilità di consumare cibi portati da casa, dettando alcune regole igieniche ed invitando i dirigenti scolastici ad adottare una serie di conseguenziali cautele e precauzioni".

Legale genitori: "Sul panino libero sigillo del Consiglio di Stato" - La sentenza "ha messo il suo sigillo" sul diritto al pasto da casa "in alternativa al servizio di refezione scolastica comunale". Lo sottolinea l'avvocato Giorgio Vecchione legale dei circa 50 genitori che avevano fatto ricorso contro il regolamento del Comune di Benevento. Per Vecchione la prima sentenza dei supremi giudici amministrativi sulla libertà di portare il pasto da casa nelle scuole pubbliche è "destinata ad avere un respiro di carattere nazionale". Infatti "l'orientamento del Supremo Giudice Amministrativo, unitamente alla consolidata giurisprudenza civile ed amministrativa già formatasi, dovrà orientare le scelte di dirigenti scolastici e amministratori locali".

Il supremo Giudice di giustizia amministrativa, ha proseguito l'avvocato, ha sancito alcuni fondamentali principi: "Alla incompetenza assoluta dei Comuni di incidere sull'organizzazione scolastica e sull'autonomia dei dirigenti, si accompagna il giudizio di assoluta irragionevolezza della scelta operata dall'Amministrazione comunale, più che altro motivata, da "mere esigenze di economicità di un servizio generale esternalizzato".