Le immagini dell’Associazione Mareamico documentano il disastro ambientale che deve sopportare l'isola
Immagini shock documentano il disastro ambientale a Lampedusa. Il fondale del porto è ricolmo dei resti delle barche dei migranti. Tonnellate di rifiuti giacciono sui fondali. L'appello di "Mareamico" al governo.
Vecchi motori fuoribordo, ordinate e chiglie di barconi. E ancora,le cime e molti rottami di ferro. Le immagini dell’Associazione Mareamico non lasciano scampo a molte interpretazioni.
Il fondale del porto dell’isola delle Pelagie ormai è una discarica ricolma dei resti dei barconi dei migranti, che le recenti mareggiate hanno distrutto e fatto affondare. Si tratta di tonnellate di rifiuti che negli anni si sono accumulate in fondo al mare e ora l’associazione ambientalista, dopo avere organizzato un'operazione di pulizia di quella zona, chiede al Ministro dell’Ambiente e all’intero governo di non lasciare da sola questa isola di frontiera.
E l’allarme ambientale non riguarda solo i suoi fondali. Da anni, ormai, una parte del porto è stata trasformata in un vero e proprio cimitero delle barche. Piu volte i pescatori e gli abitanti dell’isola hanno chiesto che i relitti dei barconi vengano portati via. Ma restano sempre li, a raccontare l’odissea senza fine del traffico dei migranti.