Lago di Garda, donna di 47 anni trovata morta in un parcheggio con la testa fracassata
La macabra scoperta è stata fatta da un turista. Il figlio aveva chiamato i carabinieri segnalando che la madre non era rientrata a casa e raccontando che i genitori avevano litigato
Il cadavere di una donna con la testa fracassata è stato trovato in un parcheggio al centro termale di Colà di Lazise (Verona), sul lago di Garda. A fare la macabra scoperta è stato un turista, che ha subito chiamato i carabinieri. I militari hanno rintracciato il marito e il figlio della vittima, la 47enne Micaela Bicego, che abitano poco lontano dal luogo del ritrovamento. Entrambi sono stati ascoltati in caserma.
La svolta nelle indagini potrebbe arrivare grazie alle telecamere della zona che potrebbero aver ripreso quanto accaduto. La vittima, nata e residente a Bussolengo, aveva evidenti lesioni sul cranio.
Chi la conosceva ne parla come di una donna che stava cercando di rifarsi una vita. In un altro luogo, con amicizie diverse, con un lavoro da far ripartire a causa del coronaviris. Nessuna ipotesi viene esclusa, neppure che l'assassino l'abbia colpita prima al capo con un oggetto contundente e poi finita con ferocia, passandoci sopra la ruota di una vettura.
Micaela era separata da qualche tempo dal marito 60enne e si era trasferita un anno fa a Lazise insieme al figlio 21enne, studente universitario. E' stato proprio lui alle 4 del mattino a segnalare ai militari che la madre non aveva fatto rientro a casa, raccontando che la sera prima lei e il marito avevano litigato. Pare che lo scontro, l'ultimo di una serie, riguardasse questioni di denaro.
La vittima, per la quale è già stata disposta dal magistrato l'autopsia, gestiva un negozietto di tessuti a Bussolengo, il "Micaela Corredo Casa", all'interno di un centro commerciale che sorge sulla Gardesana. Un'attività modesta ma redditizia e a contatto con la gente che aveva dovuto chiudere a causa del Covid con il lockdown. La saracinesca non era stata mai più riaperta.
In caserma sono state convocate persone "dell'ambiente familiare della vittima". Oltre al marito e al figlio, sentiti fin dalle ore immediatamente successive al delitto, si stanno ascoltando persone vicine alla donna per cercare di capire qualcosa di più sulla vita privata. E comprendere, soprattutto, cosa possa averla spinta a dirigersi in piena notte in quel parcheggio per incontrare il suo assassino.
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