IL CASO

L'ombra del ricatto sul caso Morisi: tutto quello che non torna

Il litigio per i soldi, le chiamate ai carabinieri, la bottiglietta con la droga per lo stupro (chi l'ha portata?) e il pusher : l'ex guru della Lega e i punti da chiarire

01 Ott 2021 - 11:40
 © Ansa

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Tanti punti oscuri, troppi, sul caso Morisi, l'esperto di comunicazione e responsabile dei social di Matteo Salvini fino a qualche settimana fa. Quello che sappiamo è che Luca Morisi risulta essere indagato per cessione di droga dopo un incontro con due escort romeni nel suo appartamento di Palazzo Moneta a Belfiore, in provincia di Verona, dove, nel corso di una perquisizione è stata trovata anche una piccola quantità di cocaina.  

Restano però tante ombre sulla vicenda. Dal litigio per i soldi, alle chiamate ai carabinieri, dalla bottiglietta con la droga per lo stupro, alla presenza di un quarto uomo, forse il pusher. Tutti aspetti sui quali stanno lavorando gli inquirenti.

Il litigio, la chiamata ai carabinieri e l'ipotesi del ricatto -  Luca Morisi avrebbe contattato uno dei due escort romeni proponendo un compenso di 4mila euro per passare insieme qualche ora il 14 agosto. Un primo bonifico viene effettuato, il saldo alla fine della giornata trascorsa però non avviene. Proprio per questo motivo sarebbe scoppiata la lite. A quel punto uno dei due ragazzi decide di chiamare i carabinieri: "Ci hanno fatto un furto, ci hanno fatto un furto". Alla prima breve chiamata al 112 ne segue una seconda in cui aggiunge di sentirsi male. Perché ha chiamato i carabinieri e non un'ambulanza? 

Quando arrivano i carabinieri uno dei due giovani romeni tira fuori dall'auto una bottiglietta contenente droga liquida: "Me l'ha data Morisi, casa sua è qui vicino, venite che ho le prove". Il sospetto degli inquirenti è che in realtà i due escort abbiano portato la sostanza e di fronte al rifiuto di guru dei social di corrispondere una cifra più alta rispetto a quella pattuita per le prestazioni sessuali abbiano provato a ricattarlo minacciando di chiamare i carabinieri incolpandolo di aver ceduto loro la droga.

Il quarto uomo è il pusher o non esiste? - L’ultimo mistero è quello della presenza di una quarta persona, un cinquantenne, nell'appartamento di Palazzo Moneta a Belfiore. Ne parlano i giornali riportando i racconti dei vicini di casa di Morisi ma nelle carte delle indagini viene mai menzionato. Il sospetto secondo Il Corriere dellla Sera "è che possa trattarsi dello spacciatore oppure di qualcuno che in realtà ha partecipato alla nottata e poi è riuscito a defilarsi prima dell’arrivo dei carabinieri".

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