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Giulia Tramontano, la sorella: "Diceva che il cibo aveva un sapore assurdo"

La testimone ha raccontato che la 29enne uccisa avvertiva "puzza di candeggina" quando apriva bottiglie di acqua e che soffriva di costanti dolori allo stomaco

Giulia Tramontano, la 29enne incinta di 7 mesi uccisa a Senago (Milano) il 27 maggio dal compagno Alessandro Impagnatiello, raccontò ai familiari che "tutto quello che mangiava aveva un sapore assurdo, un odore strano".

Lo ha riferito la sorella Chiara Tramontano, testimone in aula al processo in cui è imputato il barman. Il 30enne è anche accusato di aver avvelenato la compagna per mesi usando del topicida. La testimone ha raccontato che Giulia avvertiva "puzza di candeggina" quando apriva bottiglie di acqua, che i pomodori e il latte per lei non avevano più lo stesso sapore, e che soffriva di costanti dolori allo stomaco. "Beveva tante tisane - ha aggiunto - ma non trovava sollievo".

Giulia Tramontano, la sorella: "Diceva che il cibo aveva un sapore assurdo" - foto 1
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"Giulia dimenticava di proteggersi"

 "Era una persona a primo impatto chiusa ma nei rapporti poi dava il cento per cento e nel dare così tanto spesso dimenticava di proteggere se stessa", ha detto Chiara Tramontano parlando della sorella Giulia, fuori dall'aula della corte d'Assise di Milano, al termine dell'udienza. "Era una donna in carriera - ha spiegato ai cronisti -, molto sensibile, molto fiera dei suoi sforzi e dei suoi sacrifici, motivo per il quale era anche difficile poter immaginare di rivolgersi alla sua famiglia per poter crescere suo figlio. Economicamente - ha aggiunto - avrebbe potuto farlo anche da sola, ma i figli si crescono in due e per lei era una sconfitta sapere che mancava la controparte del padre".
 

 

Chiara si commuove in aula

 Mentre raccontava della sorella, in aula Chiara si è commossa, la voce si è incrinata e ha detto: "Noi figli diventiamo figli che devono pensare ai propri genitori. Dobbiamo andare avanti, non ci saranno più festeggiamenti ma solo lavoro-cimitero, lavoro-cimitero". 

 

"Vorremmo solo arrenderci e piangere"

 Poi Chiara, che aveva parlato di una pianificazione dettagliata del delitto da parte di Impagnatiello, ha continuato: "Paradossalmente noi vorremmo solo arrenderci e piangere, ma non possiamo, non possiamo per loro, per i nostri genitori, perché è dalla tua forza di figlio che loro avranno la loro forza di genitori. Ci facciamo forza, siamo più uniti di prima, siamo noi che dobbiamo andare avanti, siamo noi che dobbiamo accettare che lei non ci sarà, non ci saranno altre feste". 

 

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