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Fano, dagli scavi archeologici emergono due scheletri abbracciati: forse madre e figlio

Le ossa risalgono all'epoca alto-medievale, il cantiere ha riportato alla luce altre sepolture della stessa epoca e i resti di alcuni edifici romani

Fano, dagli scavi archeologici emergono due scheletri abbracciati

Un adulto, forse una mamma, con un bimbo adagiato sul petto.

I lavori di ristrutturazione di Piazza Costa a Fano, hanno riportato alla luce due scheletri stretti da secoli in un abbraccio. Secondo le prime analisi stratigrafiche i resti umani risalgono al periodo dell'Alto Medioevo. La commovente scoperta non è l'unica "sorpresa" emersa al cantiere nelle Marche, gli scavi infatti, hanno rivelato la presenza di resti di edifici romani.

Fano, dagli scavi archeologici emergono due scheletri abbracciati: forse madre e figlio - foto 1
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La commovente scoperta

 "Di certo siamo in presenza di un adulto con un bimbo, e dalle prime informazioni fornite dall'antropologa della ditta incaricata degli scavi, il soggetto adulto sembra effettivamente essere una donna, anche se per avere la certezza che sia la madre occorrerebbe procedere alle analisi del dna di entrambi i resti", ha spiegato all'Ansa Ilaria Venanzoni, archeologa della Soprintendenza belle arti e paesaggio per le province di Ancona e Pesaro Urbino.

"Comunque - aggiunge - è plausibile che a stringere il bambino sia un familiare". Bimbo che sembra essersi addormentato in un sonno eterno, sotto lo sguardo protettivo di quella che piace oggi immaginare fosse la madre.

I reperti emersi dallo scavo

 "La sepoltura - osserva ancora l'esperta - è priva di corredo, per cui è difficile datare con precisione la scoperta, ma su base stratigrafica possiamo dire che è certamente alto medievale, collocabile quindi tra il VI e il X secolo dopo Cristo". "Recentemente - ricorda Venanzoni - vicino a questa tomba ne sono riaffiorante altre due, con altrettanti neonati o feti, sepolti individualmente, anche questi senza corredo". 

Resti che sono riemersi a seguito dei lavori di rifacimento della pavimentazione e dei sottoservizi della piazza, "siamo in un'area vicina a via Arco d'Augusto, che ricalca il percorso del decumano massimo della città", sottolinea l'archeologa che aggiunge: "in questa zona scavi del passato avevano individuato resti romani forse appartenenti a una domus o un impianto termale, è da capire se siamo in presenza di un unico edificio".

"Sempre in epoca medievale, nella stessa zona, - conclude l'esperta - era stata costruita una chiesa dedicata a San Daniele e poi anche un convento annesso alla chiesa". 

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