Omicidio Elisa Pomarelli, Luciano Ligabue scrive alla famiglia: "Piccola stella, è ora che un cielo lo trovi"
La 28enne è stata trovata morta nelle campagne di Piacenza e per il suo omicidio è accusato un amico, Massimo Sebastiani
"Ciao Debora, sono Luciano.
Se davvero 'Piccola stella senza cielo' la cantava così spesso, è ora che Elisa un cielo lo trovi, che la giustizia faccia il suo corso". Sono le parole contenute nella lettera che il cantante Luciano Ligabue ha scritto a Debora, sorella di Elisa Pomarelli, la 28enne piacentina uccisa il 25 agosto scorso a Campogrande di Carpaneto Piacenza, da Massimo Sebastiani.
A dare la notizia è stato il quotidiano Libertà di Piacenza che ha raccontato della lettera che Debora aveva scritto al rocker emiliano seguito e ammirato dalle due giovani, allegando anche una foto di loro scattata nel 2011 al concerto dell'artista a Campovolo: "Ti scrivo questa lettera per chiederti un regalo per me e indirettamente per mia sorella Elisa. Vorrei tanto che tu facessi un video per lei in cui le parlassi e le cantassi la nostra canzone".
Il cantante le ha quindi risposto con una lettera di proprio pugno: "Ciao Debora, sono Luciano. Sto guardando la foto che mi hai inviato in cui tu e tua sorella eravate campeggiate in attesa del concerto a Campovolo. E' una foto che fa male. Perché non riesco a pensare a niente di più lontano fra quel vostro momento e quello che tu e i tuoi genitori state vivendo adesso. Se davvero "Piccola stella senza cielo" la cantava così spesso, è ora che Elisa un cielo lo trovi, che la giustizia faccia il suo corso e che voi possiate onorarla e celebrare la sua memoria. Ve lo deve chiunque. Perché possiate, per quanto sarà difficile, avere la possibilità di andare avanti. Mando a Elisa un saluto davvero commosso e a te e ai tuoi un abbraccio forte".
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