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Bologna, gara di solidarietà per l'ipovedente che non trova casa "a causa" del suo cane guida

"Serve valorizzare e potenziare le capacità delle persone, la loro autonomia e offrire occasioni e opportunità, non certo chiudere le porte e scoraggiare chi vuole essere indipendente", ha commentato la ministra Locatelli

Bologna, gara di solidarietà per l'ipovedente che non trova casa "a causa" del suo cane guida - foto 1
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La storia dell'ipovedente di 31 anni che vive a Bologna e che deve lasciare il suo appartamento nel centro storico perché la padrona di casa non vuole cani, in questo caso un cane da guida per ciechi, e che sempre per questa ragione non riesce a trovare un'altra abitazione in affitto, ha scatenato una gara di solidarietà in città.

Al Resto del Carlino, che per primo ha riportato la denuncia della donna - Camilla Di Pace, originaria di Cisterna di Latina, che vive a Bologna da più di dieci anni, prima come studentessa del Dams e ora come operatrice della comunicazione - sono arrivate diverse telefonate e mail con proposte d'affitto.

 

Le proposte - "Penso di tornare a Trento, ho nostalgia di casa, e siccome conosco bene i problemi degli invalidi, sono invalida anche io, vorrei aiutare Camilla. Anche io ho un cane, come si fa a dare un rifiuto del genere a una persona che ne ha bisogno? Mi sembra tutto assurdo. L'appartamento, in zona Borgo Panigale, è disponibile da luglio e glielo affitterei a 600/650 euro. Servono pochi lavoretti per mettere a posto alcune cose. Preferisco tornare da mio marito a Trento e aiutare Camilla", ha scritto al Carlino una donna trentina, Manuella Delpiaz, che si è trasferita temporaneamente a Bologna per fare compagnia alla figlia.

 

"È una storia assurda, siamo pronti a parlare con la ragazza per capire che esigenze ha, che tipo di sistemazione le serve. E nessun problema per il cane, ci mancherebbe. Da proprietaria, a meno che non ci sia un problema grave come il mancato pagamento dell'affitto, non mi sognerei mai di togliere a una persona un sostegno del genere. Sono a disposizione", è invece il messaggio arrivato alla redazione del giornale di Stefania Cannavale, proprietaria immobiliare che ha case sparse per la città. 

 

"Offriamo a Camilla un sostegno legale gratuito e un alloggio tutto per lei. Sono veramente arrabbiato, noi siamo molto sensibili al sociale e a Bologna, definita una città accogliente, è possibile che ci sia un caso dove una ragazza non vedente non trova casa perché un proprietario non accetta il suo cane guida? La legge di riforma del condominio del 2012 lo dice chiaramente: non si può vietare il possesso di animali domestici, a meno che questi non rechino un disturbo incredibile. Ci muoveremo, sono indignato, voglio incontrare Camilla e trovarle un appartamento", ha scritto a sua volta Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare. 

 

Locatelli: "Oggi più che mai lo sforzo per un salto culturale condiviso da tutti è fondamentale" - Sul caso è intervenuta anche la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli. "Camilla, ragazza non vedente di Bologna, è costretta a lasciare l'appartamento che ha in affitto perché presto le verrà affidato, dopo tanto tempo di attesa, un bellissimo cane guida addestrato per le persone non vedenti. Grazie al cane guida le persone non vedenti possono acquisire maggiore autonomia ed è riconosciuto anche dalla legge il prezioso compito affidato a questi cani. Oggi più che mai lo sforzo per un salto culturale condiviso da tutti è fondamentale. Serve valorizzare e potenziare le capacità delle persone, la loro autonomia e offrire occasioni e opportunità, non certo chiudere le porte e scoraggiare chi vuole essere indipendente", ha scritto Locatelli su Facebook. 

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