Covid, archiviato ultimo procedimento a carico di Roberto Speranza
Secondo il tribunale dei ministri a Roma, ha riconosciuto la correttezza della condotta "nell'interesse della collettività e del diritto alla salute"
Il tribunale dei ministri di Roma ha archiviato l'ultimo procedimento (relativo alla campagna di vaccinazione anti-Covid) a carico dell'ex ministro della Salute Roberto Speranza.
Come già sostenuto dalla procura, a Speranza è stata riconosciuta la correttezza della condotta, volta esclusivamente alla difesa dell'interesse pubblico e del diritto alla salute dei cittadini. Lo scrive in una nota stampa l'avvocato Danilo Leva, legale dell'ex ministro.
Le parole dell'ex ministro su Facebook
"Ho sempre creduto che la verità sarebbe emersa. In una situazione difficilissima, ho dato tutto me stesso per salvare la vita delle persone, seguendo le indicazioni della comunità scientifica. Questa è stata la mia esclusiva priorità, come è giusto che sia per chi ha giurato sulla Costituzione come Ministro della Salute". Lo ha scritto sui social l'ex ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo che il Tribunale dei ministri di Roma ha archiviato l'ultimo procedimento giudiziario ancora aperto a suo carico relativo alla campagna vaccinale contro il Covid.
Speranza contestato a Ostia
"Ho vissuto giorni non facili, anche per una vera e propria campagna d'odio, tuttora in corso, alimentata da alcuni organi di comunicazione. Oggi pero' voglio solo dire grazie dal profondo del cuore alle tante persone che mi hanno fatto sentire il loro sostegno" ha aggiunto. Speranza ha infine citato le parole usate dal Tribunale per il provvedimento di archiviazione: "Roberto Speranza ha agito, all'interno delle proprie prerogative istituzionali, per l'esclusivo fine di tutelare la salute collettiva della popolazione e giammai per fini individualistici, specialmente dolosi". L'ultima contestazione a margine della presentazione del suo libro "Perché guariremo" a Ostia, dove un gruppo di no-vax ha aggredito verbalmente l'ex ministro della Salute con insulti e minacce di morte e costringendolo a rimanere dentro il municipio per almeno mezz'ora anche dopo la fine della presentazione. A impedire che i contestatori aggredissero Speranza anche fisicamente sono stati gli agenti di polizia e i carabinieri.
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